Ascoli Piceno-Fermo

Piceno in crisi, in quattro anni scomparsi più di 80 negozi: il Pd alza la voce

Il segretario dem Francesco Ameli: «Serve una strategia condivisa di sviluppo per rilanciare il territorio, noi ci siamo»

Piazza del Popolo (foto uffico stampa Comune di Ascoli)

ASCOLI – L’Osservatorio sulla demografia d’impresa nelle città italiane, realizzato da Confcommercio e Centro Studi delle Camere di Commercio, fotografa una situazione preoccupante per il tessuto commerciale di Ascoli Piceno. Negli ultimi 4 anni, dal 2019 al giugno del 2023, infatti, sono scomparsi 47 negozi nel centro storico e 35 nella restante parte del territorio comunale (per un totale di 82 attività). Un calo, rispettivamente, del 17,2% e del 9,1%, che conferma il trend negativo nazionale per il settore commercio.

L’appello

Un dato, questo, che non ha lasciato indifferente il centrosinistra piceno, con il segretario provinciale del Partito Democratico, Francesco Ameli, che alza la voce. «A farne le spese sono soprattutto le attività tradizionali: alimentari, bevande, tabacchi, carburanti, informatica e telecomunicazioni, articoli per la casa, cultura e ricreazione – spiega Ameli -. Il centro storico soffre maggiormente: qui la densità commerciale è scesa da 12,9 a 10,9 negozi per mille abitanti, con un calo del 15,3%. Le cause sono molteplici: la crisi economica, l’avvento dell’e-commerce, la carenza di parcheggi e la desertificazione abitativa. La città ha perso 4mila abitanti in 10 anni: da 49.860 nel 2014 a 45.454 nel 2023. Un dato che non aiuta a sostenere il tessuto commerciale locale. Serve una strategia di sviluppo condivisa che coinvolga tutti gli attori: Comune, associazioni di categoria, cittadini e imprenditori in grado di dare linfa e vitalità ai piccoli imprenditori – conclude Ameli -. Questi, infatti, sono la vera eccellenza della nostra città ma troppo spesso vengono lasciati soli dinanzi a politiche di sosta, traffico e urbanistiche completamente sbagliate. Noi ci siamo».

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