Ascoli Piceno-Fermo

Nel Piceno aziende e agriturismi chiedono riduzione della Tari. Appello ai Comuni

La richiesta delle imprese agricole è stata accolta per ora solo da Force e Petritoli. Lettera a tutti i sindaci dell'Ascolano e del Fermano

ASCOLI – Aziende agricole e agriturismi del Piceno chiedono misure di sostegno per affrontare le restrizioni che hanno portato a chiusure e difficoltà negli spostamenti nel territorio. Tra queste c’è quella della riduzione della tassa sui rifiuti, di cui si fa portavoce la Coldiretti di Ascoli e Fermo. Una lettera appello in questa senso è stata inviata a tutti i sindaci delle due province, con lo scopo di sollecitare uno sgravio fiscale ritenuto importante nella presente fase di crisi.

 La misura è richiesta sulla base delle indicazioni contenute nella nota dell’Ifel dello scorso 24 aprile, che prevede per le amministrazioni comunali, la facoltà di deliberare riduzioni della Tari per le imprese che siano state costrette a sospendere l’attività o a esercitarla in forma ridotta a causa della situazione emergenziale. 

«Tutte le disposizioni prese contro il Covid – spiegano Armando Marconi e Milena Sanna, presidente e direttore di Coldiretti Ascoli e Fermo – hanno determinato e determinano ancora una forte contrazione delle attività multifunzionali delle aziende agricole, oltre al calo drastico delle vendite ai canali horeca vista la situazione di ristoranti, bar e alberghi. Tra queste c’è anche l’agriturismo: inattività e chiusura, nel peggiore dei casi, mettono a rischio un intero comparto legato al turismo e al territorio».

Attività sospese o esercitate in forma ridotta per le quali Coldiretti Ascoli Fermo chiede attenzione. «La stessa Ifel – si legge nella nota inviata ai Comuni – per quanto riguarda le attività agrituristiche, tenuto conto anche del contenuto della sentenza del Consiglio di Stato 19 febbraio 2019 n. 1162, aveva consigliato che per la determinazione delle tariffe Tari da applicare si tenesse conto, in primo luogo, della specificità dell’attività svolta, in quanto l’agriturismo è finalizzato dalla legge all’obiettivo primario di recupero del patrimonio edilizio rurale; in secondo luogo occorre valutare la stagionalità dell’attività, la minor capacità ricettiva rispetto agli alberghi, legata al numero massimo di pasti e posti letto offerti».

 Al momento hanno risposto positivamente alla richiesta solo i Comuni di Force (Ascoli) e di Petritoli (Fermo) mentre il punto figura all’ordine del giorno di 40 consigli comunali. Altri , secondo Coldiretti hanno già fatto sapere che sono state adottate misure alternative che vanno dalla riduzione della Tari a contributi e ristori a seconda del calo di fatturato registrato. 

Saranno queste ultime in grado di coprire la crisi attuale e superare la fase di emergenza, che non dovrebbe durare per sempre ? Nessuna ha la riposta al quesito, e molto dipenderà da come le istituzioni nazionali decideranno di gestire i rischi da covid nel prossimo futuro, senza affossare del tutto l’economia.

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