Ascoli Piceno-Fermo

Pescara del Tronto sarà ricostruita vicino al borgo distrutto dal sisma

Il 44% dei residenti ha scelto lo scenario che prevede un nuovo abitato della zona alta del paese. Nel vecchio centro storico previsti un Parco della Memoria e un Giardino botanico

PESCARA DEL TRONTO – Pescara del Tronto sarà ricostruita nelle vicinanze del borgo distrutto dal sisma. È quanto vogliono i residenti della frazione, parte del comune di Arquata, consultati dall’amministrazione comunale. Il 44% di loro si è espresso per un nuovo abitato da realizzare, sulla base delle indicazioni dei tecnici, appena nella zona alta del vecchio centro storico del paesino, lungo la strada provinciale che divide in due la parte bassa in frana e rasa al suolo dal sisma, da quella più in quota. Solo il 9% degli interpellati ha proposto un nuovo borgo in località Piedilama, lontano qualche chilometro dalla vecchia Pescara e sotto il Monte Vettore.

Incontro online tra amministratori, tecnici e cittadini

Ancora meno le preferenze per gli altri scenari che erano stati proposti alla cittadinanza, da parte degli esperti. Tutto questo è emerso ieri pomeriggio nel corso di un incontro online tra il vicesindaco Michele Franchi, gli arquatani o i proprietari delle case distrutte dal terremoto del 2016, e i pianificatori che hanno lavorato negli ultimi mesi a predisporre delle soluzioni per la località in questione. Località, ricordiamo, che vide scomparire in una notte decine di abitazioni oltre a 47 vite umane (51 i morti complessivi nel territorio di Arquata).

Ebbene, nonostante i rischi sismici e le problematiche geologiche e tecniche esistenti nell’area di Pescara del Tronto (esclusa la zona bassa, quella che insiste sopra la Statale 4 Salaria) la scelta è stata quella di ricostruire in loco. Anche se naturalmente dovrà essere messa in sicurezza una vasta porzione di territorio, per circa 9 ettari, per evitare almeno nuove conseguenze spiacevoli per gli abitanti, derivanti proprio dall’instabilità della zona in caso di nuove scosse. Ovviamente, hanno sottolineato i tecnici, saranno utilizzate tecnologie innovative per costruire le nuove abitazioni private – il 76% del totale – e sistemate le aree non ancora urbanizzate, come quella della cava. Con altri interventi a valle del nuovo borgo, che aiuteranno ad evitare problemi alla zona franosa sottostante.

Nel centro storico distrutto un Parco delle Memoria

Insomma, un progetto anche questo complesso, che richiederà certamente ancora tempo per essere attuato concretamente. Quanto al centro storico della frazione, raso al suolo dal terremoto di 5 anni fa, l’idea dei pianificatori è quella di realizzarvi un Parco della Memoria con annesso Giardino botanico: «Dovrà essere un luogo di vita o non di morte, con piante, fiori e strutture che potranno essere utilizzate per lo svago», hanno affermato i tecnici durante l’incontro. L’idea è piaciuta molto agli arquatani.

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