Ascoli Piceno-Fermo

Movida molesta: pugno duro del Comune di San Benedetto contro i trasgressori

Il sindaco Spazzafumo ha presentato le nuove misure che sono state introdotte in occasione del periodo estivo

(Immagine di repertorio)

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Comune di San Benedetto punta ad arginare la movida che, in questi mesi estivi, causa parecchi disagi ai residenti nonché ai titolari delle attività. Pugno duro contro i trasgressori e lotta alla somministrazione di alcol ai minori: queste alcune delle misure contenute nell’ordinanza illustrata ieri nella sala consiliare dal sindaco Antonio Spazzafumo. Presenti anche l’assessore Bruno Gabrielli e i gestori dei locali di San Benedetto, oltre al direttore dello sportello unico delle attività produttive Germano Polidori e il capitano Giuseppe Brutti della polizia municipale.

Le misure

Il sindaco ha sottolineato come la nuova ordinanza impone sanzioni più dure degli anni passati per chi ne infrange le regole. In particolare, ha posto l’accento sulla severità con cui saranno sanzionati i locali che violano la legge, oltre che l’ordinanza, somministrando alcolici ai minori, infrazione per la cui reiterazione è prevista anche la misura della chiusura del locale. «Sono state messe in chiaro alcune posizioni – conferma il sindaco di San Benedetto -. Innanzitutto, abbiamo previsto la chiusura dei locali per le 3, mentre per il pubblico intrattenimento abbiamo previsto lo stop alle cinque del mattino. Sono state inserite anche alcune limitazioni importanti, soprattutto quella relativa al divieto di vendere alcol ai ragazzi che hanno meno di 18 anni e ci saranno sanzioni pesanti». Per quanto riguarda la diffusione di musica, è stato ribadito che se da un lato l’amministrazione comunale riconosce la necessità di garantire adeguate forme d’intrattenimento ai frequentatori dei locali notturni, è parimenti importante garantire a tutti il diritto al riposo. «Noi vogliamo una città tranquilla – conferma Spazzafumo -, dove si possa vivere serenamente. Quindi cercheremo di coniugare le richieste dei cittadini che vivono in centro con le esigenze dei locali che invece desiderano lavorare».

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