Ascoli Piceno-Fermo

Marche, bandi a fondo perduto per superare l’emergenza Covid per commercio e artigianato

Incontro online tra i responsabili della Regione e Confartigianato: sul piatto le misure agevolative della Legge 20/2003

Due bandi a fondo perduto per sostenere le attività del commercio e dell’artigianato che hanno subito danni a causa dell’emergenza sanitaria e del conseguente lockdown. Se ne è parlato ieri durante l’incontro online tra Confartigianato Ascoli-Macerata-Fermo e i responsabili della Regione Marche Nadia Luzietti, Marco Moscatelli e Pietro Talarico.

Si tratta di misure agevolative della Legge regionale 20/2003 per l’artigianato e per il commercio; ci saranno poi altri bandi specifici che interesseranno la sicurezza, i centri commerciali naturali e la salvaguardia ambientale con la riduzione degli sprechi.

A presiedere la conferenza stampa il segretario di Confartigianato Giorgio Menichelli. «Il Covid-19 ha messo in difficoltà questi due comparti del nostro territorio, quello dell’artigianato e del commercio, e i bandi intervengono in un momento opportuno e importante per sostenere le imprese – ha sottolineato -. Il tema della liquidità era ed è fondamentale e la grande partecipazione dei nostri seminari lo dimostra come dimostra ugualmente che le imprese non si arrendono nemmeno sul fronte degli investimenti».

A spiegare nel dettaglio il bando relativo all’artigianato è stato il dirigente Moscatelli. «L’emergenza Covid ha modificato alcune priorità come ad esempio la percentuale di contribuzione che era stata prevista inizialmente per gli artigiani che è passata dal 40 al 60 per cento – ha osservato -. Gli interventi invece rimangono quelli classici della Legge 20/2003. La pubblicazione del bando avverrà in questi giorni e la dotazione finanziaria per tutti gli interventi è di 900 mila euro che saranno così distribuiti: 300 per la ristrutturazione di fabbricati, 200 mila euro per l’ammodernamento e l’acquisto di vecchi o nuovi macchinari; 350 mila euro per il finanziamento delle fiere ma anche di siti web o progetti online e 50 mila euro per le piccole imprese».

«Per quanto riguarda la digitalizzazione – che parte dall’amministrazione fino alla produzione – il bando è uguale all’anno scorso con il limite massimo di 10mila euro e una copertura del 60% – ha sottolineato Moscatelli -. In questo caso ci saranno due graduatorie di merito in base ai due decreti ministeriali relativi alle chiusure. Per le nuove imprese invece c’è una misura nuova di zecca perché, parlando di attività telematica, hanno un contributo dell’80% fino a un massimo di 35mila euro».

«Un grazie va alle associazioni di categoria che in questi mesi hanno lavorato con noi per la realizzazione del protocolli – ha aggiunto Talarico -. In questo bando abbiamo voluto privilegiare molte aziende che sono state chiuse in questo periodo di emergenza sanitaria e parliamo di un milione e 150 mila euro, fondi che potrebbero essere, successivamente, rimpinguati. Ci sarà poi un ulteriore bando che riguarderà lo sviluppo dei centri commerciali naturali, la questione della sicurezza e quella ambientale che riguarda nella riduzione dello spreco».

Sul bando relativo al commercio è intervenuta, infine, la Luzietti. «Il bando verrà pubblicato nel bur della Regione Marche a partire dal 4 giugno e scadrà il 6 luglio – ha osservato -. Per tutte le imprese del commercio e della ristorazione si vanno a finanziare spese per la manutenzione straordinaria, per l’ampliamento dei locali o per l’acquisto di attrezzi o arredi. Il contributo è del 20% a fondo perduto su una spesa minima di 15mila euro e massima di 60mila euro. Un intervento che prevede anche una retroattività delle spese dato che possono essere recuperate quelle sostenute dal primo gennaio 2019. La domanda andrà presentata tramite pec e ci saranno dei requisiti come il fatto che si tratti di una nuova impresa, che l’età del titolare sia compresa tra i 18 e i 35 anni, che siano stati già realizzati i lavori e che non si siano ricevuti altri contributi pubblici oltre che la prerogativa di trovarsi nel centro storico e di aver sospeso la propria attività a causa del Covid-19».

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