Ascoli Piceno-Fermo

Lo ‘zampino’ di due ascolani dietro all’elezione di Papa Leone XIV

Si tratta del predicatore Raniero Cantalamessa e del cardinale elettore Giuseppe Petrocchi: entrambi sono nati nel Piceno

Il cardinale ascolano Giuseppe Petrocchi

ASCOLI – In queste ultime 48 ore, nelle quali gli occhi di tutto il mondo si sono concentrati sul Conclave, anche il Piceno ha giocato un ruolo fondamentale. Sono stati due, infatti, gli ‘ascolani’ protagonisti di un momento decisivo per la storia della Chiesa. Entrambi hanno messo, nel loro piccolo, lo zampino per l’elezione di Papa Leone XIV.

Il predicatore

Il primo è il cardinale Raniero Cantalamessa, che mercoledì pomeriggio ha presentato ai 133 cardinali chiamati al voto una lunga meditazione, durata circa 45 minuti. Cantalamessa, tra l’altro, è stato ‘accusato’ di essersi dilungato troppo, visto che inizialmente si pensava che la meditazione durasse non più di un quarto d’ora. E questa dilatazione dei tempi ha rallentato la fuoriuscita della prima fumata, che è arrivata alle 21 e che è stata nera. Ebbene, Raniero Cantalamessa ha novant’anni e nacque proprio nel Piceno, esattamente a Colli del Tronto. Ad Ascoli intanto si ricordano di lui anche se, in realtà, è tornato poche volte nella sua terra d’origine. Da decenni (dal 1980 fino ad oggi) è predicatore della Casa Pontificia.

Il cardinale

Tra chi ha votato, essendo anche eleggibile, c’era invece il cardinale Giuseppe Petrocchi. E non è un mistero che tanti ascolani abbiano tifato per lui sperando in una sua elezione a Pontefice, sebbene si trattasse di una eventualità molto remota, ma chissà. Arcivescovo de L’Aquila, il 77enne è nato ad Ascoli nel 1948 e ha partecipato appunto al Conclave. Venne proclamato cardinale nel 2018 proprio da Papa Francesco. In città in molti lo ricordano anche per aver insegnato cinque anni nel liceo scientifico ‘Orsini’, così come animatore principale del Movimento diocesano dell’Opera di Maria. E’ stato anche parroco di Venarotta e di Trisungo.