Ascoli Piceno-Fermo

Ad Ascoli si gira il film Le rue della seta, rievocazione dell’epopea dell’industria bacologica

Il documentario prodotto da Piceni Art for Job è diretto da Alberto De Angelis. Fa parte del progetto Movie Tour sostenuto dalla Marche Film Commission

Ascoli

ASCOLI PICENO – Una premessa è necessaria. All’inizio del Novecento la provincia di Ascoli aveva il più grande distretto italiano per la produzione del seme di baco da seta.

Delle 148 aziende del settore attive nel Paese, 52 erano nell’Ascolano con un prodotto grezzo ricavato dalle coltivazioni che arrivava a 12 tonnellate. Naturalmente il capoluogo era il cuore di questa industria, con due terzi delle attività ospitate complessivamente. Secondo l’economista Giuseppe Di Bello, ancora nel 1927, alle soglie della grande crisi finanziaria mondiale partita dagli Stati Uniti, il Piceno contava 64 stabilimenti produttivi, un terzo di quelli esistenti in Italia.

Tutto ciò era il lascito delle intuizioni e della caparbietà di imprenditori e sperimentatori della seconda metà dell’Ottocento, tra i quali spicca la figura di Giovanni Tranquilli.

Nipote del naturalista Antonio Orsini, Tranquilli nel 1869 introdusse un nuovo metodo di produzione – sulla base degli studi di Louis Pasteur in Francia – che evitava il diffondersi della pebrina, un morbo che aveva in precedenza distrutto gli allevamenti di mezza Europa.

Il bachicoltore ebbe rapidi e positivi risultati e sulla sua scia entrarono nel mercato personaggi come Erasmo Mari ed esponenti delle famiglie borghesi e nobiliari più importanti di Ascoli – Saladini, Marcatili, Sacconi Natali, Cantalamessa – portando la città e il suo comprensorio a vendere il suo seme-baco di grande qualità in tutta Europa, America e perfino in Giappone.

Tutta questa grande premessa era indispensabile per spiegare la rilevanza storica ed economica di un’attività che fu per decenni la principale industria del Piceno e che cominciò ad entrare in crisi sul finire degli anni Trenta del Novecento: per gli effetti della crisi del ’29 e per l’arrivo sul mercato delle fibre artificiali.

Per rievocare questi fasti della città è in fase di realizzazione un prezioso documentario intitolato Le rue della seta, e ideato da Giuliano e Alberto De Angelis, regista. Prodotto dal consorzio Piceni Art for Job insieme con Hundred Dreams Production, il lavoro è un originale racconto della storia della produzione di semi-bachi ad Ascoli, tra antichi stabilimenti, vie e angoli nascosti, personaggi e testimonianza del passato.

Un’opera di notevole spessore culturale, che è anche parte del progetto Movie Tour Marche che vuole favorire l’incoming nella regione del turismo «movie induced», valorizzando le tante location a cielo aperto di cui il territorio è ricco. A sostenerlo c’è anche la Marche Film Commission, nell’ambito del cluster turistico Marche Cinema.

Il progetto Movie Tour Marche, oltre a Le rue della seta prevede altri due iniziative tese a rilanciare – quando i tempi saranno maturi, naturalmente – il turismo culturale ed esperienziale. Parliamo del serie web Non voglio mica la luna e il documentario in via di realizzazione Osvaldo Licini – Un angelo in bilico che avrà come voce narrante quella di Neri Marcorè.

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