Ascoli Piceno-Fermo

Ascoli, indagine sui falsi green pass: la procura ascolta i pazienti del dottor Rossi: per tutti il rischio della reclusione

A tre mesi, circa, dall’arresto del dottor Giuseppe Rossi, prosegue l’indagine relativa al presunto rilascio di falsi green pass da parte del medico di famiglia ascolano

ASCOLI – A tre mesi, circa, dall’arresto del dottor Giuseppe Rossi, prosegue l’indagine relativa al presunto rilascio di falsi green pass da parte del medico di famiglia ascolano. Nei giorni scorsi, infatti, sono arrivate altre confessioni, alla procura, da parte di alcuni pazienti del professionista. Nella vicenda sono indagati, va ricordato, oltre al dottor Rossi, anche il presunto intermediario Maurizio Strappelli e altre 72 persone.

Gli interrogatori

In queste ultime settimane, dunque, la procura ha interrogato alcuni dei pazienti che, secondo l’accusa, avrebbero richiesto al medico il rilascio della certificazione verde senza sottoporsi regolarmente alla vaccinazione anticovid. Alcune persone si sono presentate spontaneamente a riferire la propria versione, mentre altre (la maggior parte) sono state ovviamente convocate direttamente dalla procura. Rossi, comunque, durante il suo interrogatorio aveva parzialmente ammesso di aver finto di vaccinare i pazienti, favorendo l’ottenimento del green pass inserendo i loro dati sul portale del ministero della Salute. Presumibilmente, ciò sarebbe avvenuto anche in cambio di cento euro per ogni paziente. E alcune persone avrebbero confermato questa ipotesi.

Il rischio

I pazienti, comunque, sono stati accusati di corruzione di pubblico ufficiale per esercizio contrario ai doveri d’ufficio. Un reato che prevede una pena da un minimo di sei a un massimo dieci anni. Inoltre, in questo caso, non è prevista neanche la possibilità di scegliere i lavori socialmente utili come pena alternativa alla reclusione. In altre parole, per evitare di finire in carcere occorre che lo sconto di pena sia almeno di due terzi. Affinchè ciò avvenga, però, è necessario che venga riconosciuta la fattispecie relativa alla particolare tenuità del fatto. Le indagini proseguiranno anche nel corso delle prossime settimane, con la procura che intende chiudere il prima possibile la vicenda.

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