Ascoli Piceno-Fermo

Green pass per tutti i lavoratori dal 15 ottobre. Confindustria Centro Adriatico: «Aziende pronte, no a modifiche»

Gli industriali vogliono certezze sulle procedure e ribadiscono che il vaccino è l'unica strada per evitare rischi sanitari. Parla il presidente Valentino Fenni

Valentino Fenni
Valentino Fenni, coordinatore di Confindustria Centro Adriatico

ASCOLI – Vigilia del green pass obbligatorio per i lavoratori dal 15 ottobre. In Italia sono quindici milioni i dipendenti del settore privato interessati, più 5 milioni tra gli autonomi.

Sul tema interviene Confindustria Centro Adriatico, che non ha dubbi sull’indirizzo da attuare e mantenere: «Siamo favorevoli al green pass e le aziende si sono organizzate. C’è una regola e va applicata. Non per penalizzare qualcuno, ma per favorire il lavoro, i lavoratori e quindi l’economia», sottolinea il presidente Valentino Fenni. Per gli industriali di Ascoli e Fermo, dunque pensare ora ad un nuovo cambiamento delle norme sarebbe problematico.

Per gli industriali il vaccino è l’unica soluzione

«Penso all’allungamento dei tempi di validità dei tamponi – afferma il presidente -. Ma se da mesi si ragiona sulle 48 ore, su dati scientifici, non è che ci si alza al mattino e si cambia idea. Servono certezze. Quello che ci teniamo a far capire è che l’imprenditore è al fianco del lavoratore. A nessuno piace l’idea di dover lasciare a casa un collaboratore senza stipendio, quindi speriamo che i pochi che possono e non vogliono vaccinarsi ci ripensino».

Per Confindustria Centro Adriatico, il green pass è un tassello di un impianto di sicurezza che da oltre un anno è attivo dentro le imprese. «I protocolli sono chiari e sono costanti: distanziamento, disinfezione periodica, mascherine, igienizzanti. A questo aggiungeremo il personale che controllerà i certificati verdi prima dell’ingresso in azienda».

Pesanti sanzioni per chi non rispetta le regole

E chi non rispetta le regole, ricorda Fenni, subirà pesanti sanzioni. Il datore che non controlla rischia da 400 a 1000 euro, il lavoratore che accede al lavoro senza green pass rischia fino a 1500 euro di multa. «Su questo i nostri uffici hanno mandato le linee guida a ogni associato e sono a disposizione per ogni chiarimento», prosegue il presidente.

Che aggiunge: «Lo Stato mette a disposizione il vaccino gratuitamente, questa è l’arma per tutti. Qui dobbiamo ragionare sul bene collettivo, la minoranza del Paese – riprende il presidente di Centro Adriatico – non può essere quella che detta il futuro degli altri. È inaccettabile assistere a manifestazioni cariche di violenza. La discussione è un conto, i danni sono un altro».

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