Ascoli Piceno-Fermo

Green pass falsi ad Ascoli, il medico è stato sospeso dall’Ordine

Il provvedimento sarà esecutivo per tutto il periodo del processo del medico di base. L'istanza per i domiciliari in discussione il 25 gennaio

Tribunale di Ascoli Piceno

ASCOLI- Il medico di base ascolano arrestato il 4 gennaio scorso per il presunto rilascio di Green Pass falsi, è stato sospeso dall’Ordine dei Medici di Ascoli. Il provvedimento era nell’aria da tempo e consegue al fatto che Giuseppe Rossi è sotto processo con le accuse di peculato, falso in atto pubblico e truffa.

Nei giorni successivi al clamoroso arresto, la presidente dell’Ordine Fiorella De Angelis aveva parlato della sospensione come un atto dovuto, previsto dallo statuto. La decisione sarà esecutiva fino al termine del processo. Il medico ascolano è attualmente detenuto nel carcere di Montacuto, ad Ancona. All’interrogatorio di garanzia – 7 gennaio – svolto dai magistrati piceni non ha risposto alle domande.

Richiesta dei domiciliari in discussione il 25 gennaio

I suoi legali hanno presentato un istanza per chiedere che il dott. Rossi venga posto agli arresti domiciliari per motivi di salute. Secondo loro ciò non pregiudicherebbe lo svolgimento dell’inchiesta. L’istanza verrà discussa dai giudici del Tribunale della Libertà di Ancona il prossimo 25 gennaio. Nella vicenda è coinvolta anche un altra persona, un uomo di 58 anni, sempre di Ascoli, che secondo la Procura picena avrebbe svolto il ruolo di intermediario fra il medico di base e i pazienti che sembra abbiano ricevuto il Green Pass senza essersi sottoposti al vaccino.

La Casa Circondariale di Montacuto

Questi sono oltre 70 persone residenti sia nel capoluogo che in altri centri, anche di fuori regione. Secondo alcuni sindacati e forze politiche tra loro ci sarebbero anche esercenti e commercianti che lavorano al contatto con il pubblico. Tutti sono indagati per falso in concorso con il dott. Rossi. Il professionista, secondo l’accusa avrebbe fatto sparire i vaccini ricevuti dall’Asur e che dovevano essere somministrati ai suoi pazienti. Ma tutti gli aspetti del caso devono essere ancora chiariti. Così come le responsabilità per quanto accaduto. Le indagini sono tuttora in corso.

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