Ascoli Piceno-Fermo

Il distributore di carburante di San Benedetto ‘parla ascolano’: imbrattata la serranda da un vandalo

I titolari dell'attività hanno scoperto la brutta sorpresa, l'autore individuato grazie al sistema di videosorveglianza

La scritta realizzata al distributore di carburante di San Benedetto

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo un breve periodo di sperimentazione, tutte le macchinette self-service delle circa 1.700 ‘Eni Station’ che si trovano in tutte le province italiane hanno iniziato a parlare dialetto. Una simpatica iniziativa ma bisogna ‘azzeccare’ i territori perché il vernacolo sambenedettese o portodascolano è decisamente diverso da quello ascolano. Questo, però, non consente ai vandali di sporcare e imbrattare la serranda del distributore sulla sopraelevata di Porto d’Ascoli, a San Benedetto del Tronto.

Il gesto

Ignoti, infatti, nella notte tra martedì e mercoledì, hanno voluto, in maniera assurda, sottolineare che la ‘lingua’ da parlare, in quell’Eni Station, dovesse essere diversa. Così, con bombolette spray rossoblù, i colori della Samb, hanno sporcato la serranda e parte della vetrina dell’attività. Rivalità ataviche e calcistiche che, ancora, non si riescono a superare in nome di un ‘unicum’ turistico che potrebbe legare mare ed entroterra. Due territori stupendi che devono imparare a fare squadra. E l’atto vandalico dell’altra notte ha lasciato esterrefatti anche i gestori dell’attività. «In mattinata ci siamo accorti di questo ‘capolavoro’ – racconta uno dei due gestori, Roberto Mascitti, quasi incredulo per quanto accaduto -. C’è poco da dire, in questi casi non ci sono parole. In tutte le province d’Italia è stata attivata questa iniziativa ma fatti del genere avvengono solo da noi. Il tutto è accaduto pochi minuti prima delle quattro, ma l’autore del gesto lo abbiamo già individuato. Protagonista dell’imbrattamento, infatti, è stata una persona sola, che indossava un cappellino e la mascherina. Poi, come se non bastasse, si è messo anche a scattare alcune foto per documentare la ‘bravata’ che ha fatto. Noi abbiamo comunicato tutto alle forze dell’ordine, quindi adesso ci penserà chi di dovere».

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