Ascoli Piceno-Fermo

Discarica di Ascoli, Fioravanti scrive all’Ato Rifiuti e alla Regione: “Chiarire sugli atti della Provincia”

La lettera inviata dal sindaco Marco Fioravanti dopo l'assemblea aperta con comitati e cittadini. Il caso della doppia convocazione dell'Ato prima e dopo le elezioni

ASCOLI- Il Piano provinciale adottato dall’Ato rifiuti di Ascoli potrebbe saltare? Al momento nessuno lo sa, ma il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti vuole chiarezza sulla questione, dopo le forti polemiche suscitate dai contenuti del documento. E ha scritto una lettera all’Ato e alla Regione Marche per chiedere di verificare la legittimità dell’atto approvato il 12 ottobre scorso. E questo perchè la Provincia, in quella data aveva un presidente nella persona di Sergio Fabiani già decaduto a causa della mancata rielezione a sindaco nel comune di Montegallo ( 4 ottobre).

La lettera dopo l’assemblea aperta

Fioravanti vuole sapere dagli organi preposti se l’atto che ha dato il via libera al Piano provinciale dei rifiuti può considerarsi nullo. E questo significherebbe eventualmente rimettere tutto in gioco e ricominciare da capo. Una questione come si comprende molto intricata, dal punto di vista legale e amministrativo e che ha molti risvolti politici, sociali ed ambientali. Perchè molti comitati cittadini e associazione ambientaliste di Ascoli – nonchè tutti i gruppi di minoranza del centrosinistra in consiglio comunale – si sono subito ribellati alle previsioni del Piano, in particolare per il progetto di una nuova discarica proposta da una azienda privata, nel sito già attivo dell’Alto Bretta.

Proteste pubbliche in piazza prima, e poi i consiglieri di opposizione Pd, 5Stelle e altre due liste che hanno chiesto al sindaco Fioravanti di convocare un’assemblea pubblica aperta sul nodo della nuova “Vasca 0” – decine di migliaia di tonnellate di materiali – sulle colline poco a nord del capoluogo. Assemblea che il primo cittadino ha subito convocato esponendosi alle critiche e agli attacchi degli oppositori all’impianto, ma anche spiegando le proprie ragioni ed evidenziando che la scelta del Comune ascolano – impianto da realizzare nel sito di Relluce –  sarebbe stata diversa da quella adottata dalla maggioranza dei Comuni del Piceno che hanno approvato il Piano della discordia (in testa San Benedetto, che è lontano dal sito incriminato). Dall’incontro è poi emersa anche la problematica collegata con la decadenza del presidente della Provincia, vicenda che potrebbe compromettere tutto il procedimento amministrativo.

Sergio Fabiani

Il nodo degli atti del Presidente della Provincia

«La prima convocazione della riunione dell’Ato di Ascoli , fissata per il 7 ottobre– ricorda Cristina Farnesi, referente di Marche Rifiuti Zero – è stata fatta dal presidente Fabiani il 2 ottobre, quindi quando ancora era in carica. Ma poi l’incontro non si tenne a causa del maltempo. La seconda convocazione invece, quella che fissava il confronto sul Piano al 12 ottobre, è stata fatta il 9 ottobre: in quel momento Fabiani non era più presidente della Provincia. È chiaro che occorre chiarire la legittimità di questi atti, prima di poter andare avanti con le misure del documento. Comunque sia – aggiunge la Farnesi – a questo punto anche i sindaci contrari alla nuova discarica, come quelli di Appignano del Tronto, Castel di Lama e Castignano dovrebbe muoversi e avanzare dei ricorsi contro il progetto».

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