Ascoli Piceno-Fermo

De Vecchis lascia la maggioranza: a San Benedetto trema la giunta Spazzafumo

Il consigliere attacca il primo cittadino: «Non c'è mai stata condivisione dei progetti, mi auguro che si dimetta»

da sinistra il sindaco di San Benedetto del Tronto, Antonio Spazzafumo, e il consigliere Simone De Vecchis

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Trema a San Benedetto del Tronto la maggioranza che sostiene il sindaco Antonio Spazzafumo, quest’ultimo eletto nella tornata amministrativa dell’ottobre 2021, dunque poco più di un anno e mezzo fa. Anche il consigliere di ‘Rivoluzione Civica’, Simone De Vecchis, ha infatti deciso di abbandonare il gruppo. In consiglio comunale, adesso, ci sono soltanto tredici consiglieri a favore di Spazzafumo e ben dodici contrari. Un altro addio, a questo punto, farebbe cadere la maggioranza.

Le motivazioni

«Ho abbandonato la maggioranza perché c’è stato sin dall’inizio un grosso problema di metodo e di coinvolgimento nel processo decisionale – spiega De Vecchis -. Questo ha portato al fatto che questa amministrazione ha preso delle scelte non condivise e ora, vedi il caso Ballarin, si cominciano a vedere risultati assolutamente negativi per la città. Dunque, ritengo necessario dare un segnale netto e ho deciso di passare all’opposizione. Sulla vicenda dell’ex stadio Ballarin, giusto per entrare nel dettaglio, è stato sottoscritto inizialmente un progetto in campagna elettorale e poi è stato scelto un architetto di grido per portare avanti l’incarico. Poi, però, non c’è stata la minima condivisione né con la maggioranza né con la città in merito alle linee di indirizzo. Abbiamo ricevuto un pacchetto preconfezionato. E ciò che è stato presentato alla città a novembre non è il progetto che è arrivato questi giorni, dal quale risulta evidente che il Ballarin resti un’incompiuta. All’inizio – conclude De Vecchis -, ho giustificato questo modo di fare da parte del sindaco con l’inesperienza. Evidentemente, però, non era così e ho preso questa decisione. Mi auguro che Spazzafumo prenda atto della situazione e si dimetta. O, in alternativa, che si apra maggiormente alla città. Ma dubito che questo avverrà».

Ti potrebbero interessare