Ascoli Piceno-Fermo

Crollo di San Benedetto, rimane grave l’operaio. I sindacati: «Sicurezza bene prioritario»

Dimesso invece dal nosocomio della città costiera il collega che si trovava sul posto al momento della caduta del solaio. Sul grave incidente sono intervenute le organizzazioni sindacali

L'ospedale regionale di Torrette, ad Ancona

SAN BENEDETTO DEL TRONTO- Rimangono gravi le condizioni dell’operaio – l’imprenditore 50enne di Giulianova – che ieri è rimasto coinvolto insieme a un collega nel crollo della porzione di un solaio in un cantiere a San Benedetto Del Tronto. Si trova ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale regionale di Torrette dove ieri è stato trasferito dai sanitari del 118 in eliambulanza.

Erano da poco passate le 15 di ieri (lunedì 12 ottobre) quando in un cantiere in via della Liberazione, in zona Santa Lucia, nella città rivierasca, gli operai avevano da poco gettato il cemento sul solaio. Per cause ancora il corso di accertamento – la Procura di Ascoli ha aperto un fascicolo – improvvisamente è avvenuto il crollo di una parte del solaio che ha travolto il 50enne e un collega che era con lui.

Immediato l’arrivo sul posto dei sanitari del 118, dei vigili del fuoco, dei carabinieri, della Polizia e dell’eliambulanza. Il 50enne è stato subito trasferito con Icaro all’ospedale regionale di Torrette mentre il collega – che è stato dimesso questa mattina – all’ospedale Madonna Del Soccorso di San Benedetto.

Sulla questione sono intervenuti Feneal-UIL, Filca-CISL e Fillea-CGIL di Ascoli Piceno e Fermo che hanno espresso «profonda vicinanza ai lavoratori coinvolti in zona Santa Lucia di San Benedetto Del Tronto e alle loro famiglie».

«Nelle Marche, secondo i dati Inail elaborati dall’Anmil, nel periodo tra gennaio ed agosto 2020, gli incidenti sul lavoro sono cresciuti del 61,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: 34 infortuni mortali contro 21 casi nel 2019 (considerando che abbiamo avuto uno stop di due mesi causati dal lockdown) – spiegano i sindacati -. Non è possibile per noi dover alzare l’attenzione sul tema della sicurezza solo in occasione di gravi incidenti, infortuni o perdite. La sicurezza è un tema che dovrebbe essere prioritario per tutti: committenze pubbliche e private, istituzioni, imprese e lavoratori, soprattutto in un settore come quello dell’edilizia in cui il rischio di infortunio o morte è sempre così alto».

«L’auspicio e l’obiettivo di tutti i soggetti che si occupano di prevenzione è quello che i lavoratori, a fine giornata, tornino alle proprie case dai propri cari perché il lavoro deve rappresentare una opportunità di dignità e di vita e non possiamo accettare che diventi sempre più spesso causa o strumento di morte – continuano le organizzazioni sindacali -. È chiaro però che il tema che per noi si ripropone deve essere la sicurezza nei cantieri e l’unicità del contratto edile con le sue specificità e peculiarità, che riguardano la formazione e la prevenzione presso i nostri enti bilaterali di settore, fatte salve poche e ben definite lavorazioni. Non possiamo permettere che si verifichino infortuni così gravi in un territorio che dovrà affrontare nei prossimi mesi un grande rilancio attraverso l’edilizia: sia per i bonus varati dal Governo sia per la ricostruzione. Per questo chiediamo con forza una maggiore attenzione sul tema della qualificazione delle imprese, della formazione, della prevenzione e della sicurezza».

«Da anni le nostre organizzazioni sindacali chiedono la patente a punti per la qualificazione delle imprese, l’applicazione corretta della contrattazione nazionale e territoriale e una sempre maggiore collaborazione con gli Enti bilaterali di settore a cui è riconosciuto anche dagli operatori di vigilanza l’importante impegno sul fronte formazione e sorveglianza tecnica in cantiere con il ruolo del responsabile della sicurezza territoriale» concludono.

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