Ascoli Piceno-Fermo

Crisi idrica nel Piceno e Fermano: chiusi di notte 17 serbatoi in 13 Comuni

Secondo Ciip spa che gestisce il servizio, l'emergenza è dovuta alla riduzione delle portate delle sorgenti ridotte e all'aumento dei consumi. Sospensioni da Fermo fino a Monteprandone e Offida

ASCOLI – Scatta la sospensione notturna dell’erogazione dell’acqua in alcuni centri dell’Ascolano e del Fermano. È la conseguenza della crisi idrica che sta di nuovo attanagliando il territorio meridionale delle Marche. Le cause, secondo Ciip spa – l’azienda che gestisce il servizio nelle due province – sarebbero la riduzione delle portata delle sorgenti, l’impoverimento degli impianti di soccorso e la crescente domanda idrica da parte degli utenti (+ 30% durante l’estate), in quadro climatico non favorevole con piogge sempre più scarse.

Sospensione da Fermo ad Offida e Monteprandone

A partire da questa sera alle 22 e fino alle 6 del mattino, saranno chiusi 15 serbatoi pubblici in 11 Comuni. Tra questi Fermo (due zone), Servigliano, Lapedona, Ortezzano, Montegiberto, Santa Vittoria in Matenano, e nell’Ascolano importanti centri urbani come Offida (due serbatoi), Monteprandone (la frazione più abitata di Centobuchi, lungo la Salaria) e Acquaviva Picena. Da domenica la sospensione notturna dell’erogazione idrica interesserà anche Grottammare e Cupra Marittima.

Sorgente del Pescara con portate sempre più ridotte

Dunque una situazione allarmante, che potrebbe preludere ad un’ulteriore estensione delle aree soggette a restrizioni, se la portata delle sorgenti e l’andamento dei consumi non dovessero cambiare. Coinvolgendo anche Ascoli e San Benedetto, nel caso Ciip spa non riuscisse a garantire il servizio in maniera adeguata. D’altronde con il gruppo sorgentizio di Pescara del Tronto che ha diminuito notevolmente nelle ultime settimane la propria capacità distributiva, i maggiori centri abitati dell’Ascolano entrano in una condizione critica che occorre affrontare con misure drastiche.

In attesa del nuovo acquedotto

È comunque ancora il caso di ricordare che da anni ormai si attende la realizzazione del nuovo acquedotto. Il primo tratto dovrebbe partire proprio dalla zona di Arquata del Tronto (sorgete di Capodacqua) per svilupparsi poi per 9 km lungo l’alta valle del Tronto, fino alla rete esistente e alle città. Investimento previsto 35 milioni di euro: soldi che forse dovrebbero essere presto spesi per il bene della comunità.

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