Ascoli Piceno-Fermo

Covid, nel Piceno alta la pressione sugli ospedali ma la situazione è in miglioramento

I pazienti arrivati dall'Anconetano sono il 30% dei ricoverati nelle strutture della zona. Pronti 28 posti letto alla Rsa di Ripatransone. Uscita da Rianimazione la donna colpita da variante sudafricana

Il Pronto Soccorso dell'ospedale di Ascoli

ASCOLI – Resta alta la pressione per il covid sui due ospedali del Piceno, ma la situazione va lentamente migliorando rispetto ai giorni scorsi. Lo conferma il direttore generale dell’Area Vasta 5 di Ascoli, Cesare Milani. L’aumento del numero delle dimissioni di persone che erano ricoverate nei nosocomi di Ascoli e San Benedetto, e la stabilizzazione di pazienti giunti soprattutto dall’Anconetano nell’ultima settimana, stanno favorendo una gestione meno emergenziale della crisi sanitaria locale.

I malati giunti dall’Area Vasta 2 e attualmente curati nei reparti del Madonna del Soccorso e al Mazzoni, sono il 30% del totale ( circa 90 i posti occupati). Per far fronte alle necessità, l’Area Vasta di Ascoli ha aumentato i posti letto in Rianimazione di due unità, e soprattutto a messo a disposizione 28 posti letto per i casi in via di guarigione presso la Rsa di Ripatransone, sulle colline vicino a San Benedetto. È uscita anche dalla Rianimazione del nosocomio sambenedettese la donna che aveva contratto la variante sudafricana del virus. Le terapie hanno fatto effetto ed ora sta meglio.

Al lavoro nel territorio piceno anche le squadre Usca per evitare l’affollamento dei Pronto Soccorso degli ospedali locali e dare indicazioni ai residenti sulle cure da svolgere a casa, nel caso il quadro clinico non sia grave.

Attualmente è San Benedetto la città della provincia con il più alto numero di positivi registrati – 339 – seguita da Ascoli con 162, Grottammare con 102 e Cupra Marittima con 97. Due soli i comuni che restano covid free: Montegallo, sui Monti Sibillini e Montedinove, 30 km a nord di Ascoli. Il lieve calo della curva dei contagi registrato nelle ultime ore ha evitato che anche il Piceno diventasse zona rossa come tutto il resto delle Marche.

Intanto sempre il direttore dell’Av5 Milani ha annunciato che per quanto riguarda le vaccinazioni, per aumentare il numero delle somministrazioni nei prossimi giorni si dovrebbe utilizzare la grande struttura del Palasport di Monticelli, che si trova proprio di fronte l’ospedale ascolano. In corso una supervisione dell’impianto per verificare la sua idoneità ed organizzare il programma degli interventi, quando i prodotti saranno a disposizione.

Secondo il dottor Antonio Canzian, responsabile del Centro Trasfusionale del Mazzoni di Ascoli, due dei tre vaccini fino ad ora utilizzati per immunizzarsi o comunque diminuire il rischio di contrarre l’infezione polmonare della sars Cov2, sono efficaci contro le varianti al virus che si sono diffuse nelle ultime settimane ( inglese in prevalenza, nelle Marche). Si tratta di quelli prodotti da Pfizer e Moderna.

Una notizia che dovrebbe tranquillizzare anche quella parte degli operatori sanitari, della popolazione e dei lavoratori che sono scettici di fronte all’utilità dei vaccini ora in distribuzione.

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