Ascoli Piceno-Fermo

Covid, nelle Marche quasi un terzo tra hotel e ristoranti a rischio di infiltrazioni criminali

Secondo uno studio del Cerved, analizzato da Studia Iuris, sarebbero a rischio il 31% degli alberghi e il 26% dei locali. E questo per le difficoltà finanziarie effetto delle restrizioni

ASCOLI – Il 31% degli hotel delle Marche e il 26% dei ristoranti a rischio di infiltrazioni criminali. E ciò a causa delle conseguenze dell’emergenza sanitaria legata alla pandemia da covid – 19. È quanto emerge da uno studio del Cerved di Milano, analizzato per la nostra regione dallo Studia Iuris di Fermo.

Si sta facendo concreto anche nella nostra regione, il pericolo che le difficoltà finanziarie di molte imprese diventino terreno fertile per operazioni di riciclaggio, acquisizioni di proprietà o controllo da parte di organizzazioni o soggetti di provenienza criminale, che hanno disponibilità di liquidità derivante da attività illegali.  

Uno dei settori su cui accendere il faro è quello della ristorazione. Già prima della pandemia questo comparto risultava uno di quelli a maggiore rischio di riciclaggio per «uso frequente di contante, alti livelli di manodopera irregolare, opacità della struttura proprietaria e rischi di penetrazione di gruppi criminali».

Oltre alla ristorazione, il covid-19 ha colpito anche alberghi e agenzie di viaggi, settori che risultano fortemente esposti a causa della vulnerabilità finanziaria, del deficit di liquidità e dell’appetibilità patrimoniale.

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 Nelle Marche, Studia Iuris – che ha preso spunto dai risultati dell’indagine del Cerved- dipinge una «mappa» preoccupante delle attività di questi tre settori che potrebbero essere a maggiore rischio di penetrazione della criminalità organizzata.

Per quanto riguarda la ristorazione le aziende a rischio default a causa del Covid sarebbero 199 pari al 26% di quelle attive in regione.

Gli hotel diventati più vulnerabili a infiltrazioni criminali nelle Marche sarebbero 59 pari al 31% di quelle operanti sul territorio. Infine le agenzie di viaggio e i tour operatori più a rischio nelle Marche sono 41 pari al 39% del totale. 

«Purtroppo – sottolinea l’avvocato Igor Giostra di Studia Iuris – anche il nostro territorio si è dimostrato permeabile a organizzazioni criminali in grado di esportare il sistema dell’infiltrazione mafiosa in attività che, causa difficoltà economiche, cadono facile preda di chi ha in mano la doppia leva del denaro e della minaccia. Associazione a delinquere, estorsioni, usura, riciclaggio diventano così reati simbolo di una criminalità di stampo mafioso che punta ad inquinare un sistema ed un tessuto economico come il nostro, tutto sommato ancora sano. 

L’avvocato Igor Giostra

I possibili e più efficaci rimedi sono – prosegue l’avvocato Giostra – di natura preventiva. Non cedere alle lusinghe del socio generoso che vuole entrare in società o di chi presta i soldi con troppa facilità. E poi – aggiunge il legale – informare sempre preventivamente i consulenti (commerciali e legali) delle operazioni che si intendono fare e con chi: diffidare dei prestanome e pretendere di conoscere con chi si tratta veramente». 

Sul piano più squisitamente penale, è importante avere fiducia nelle forze dell’ordine appena si comprende che «l’aiuto esterno» si sta trasformando in estorsione o ricatto.

Sempre secondo Giostra «registrazioni di colloqui, intercettazioni ambientali, appostamenti, controlli ed interventi tempestivi possono prevenire e cogliere momenti decisivi di flagranza del reato che disinnescano sul nascere il perfezionarsi dello stesso, avendo spesso come conseguenza adeguate misure cautelari, come il carcere. Fondamentale è confidarsi, non avere vergogna o timore e costruire una rete di protezione nella quale il legale può svolgere un importante ruolo di consiglio e regia».

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