Ascoli Piceno-Fermo

Ad Ascoli Piceno la Consulta Nazionale dei Piccoli Comuni Anci: «Rimettiamo al centro il ruolo dei Comuni»

Massimo Castelli: «I piccoli comuni sono il modello invisibile». Mangialardi: «Bel segno venire nelle Marche». Pella: «Risorse, Banda larga e status al centro dell’agenda»

ASCOLI PICENO – «Rimettiamo al centro il ruolo dei Comuni». È questa la sintesi condivisa da tutti i relatori che hanno partecipato alla Consulta Nazionale dei Piccoli Comuni Anci e Commissione Montagna organizzata ad Ascoli Piceno, primo evento in presenza post Covid-19.

Roberto Pella, vice presidente vicario di Anci, anche in qualità di parlamentare, ha rimarcato «l’auspicio che si superi l’ingiustificata diffidenza che troppo volte avverto da parte del Parlamento nei confronti delle istanze dei Comuni e dell’Anci, uno per tutti, l’emendamento sugli equilibri di bilancio per i Comuni che è a costo zero e che è stato difficile far passare».

L’incontro è stato moderato da Augusto Curti, sindaco di Force (Ap) e coordinatore regionale dei piccoli comuni di Anci Marche che ha posto l’attenzione della Consulta nazionale sul tema del «sisma del centro Italia la cui ricostruzione pubblica e privata non è ripartita».

Anche per Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche, «è un bel segno venire in questo territorio – ha detto – che è stato ferito gravemente dal terremoto e che ci ha trovato vulnerabili dal Covid perché già gravati di tanti problemi e che ci ha relegato in casa come nemmeno la guerra ci ha costretto a fare per un tempo così lungo».

«Il ruolo dell’Anci è e resta fondamentale – ha aggiunto Mangialardi – per avere quelle risposte di cui abbiamo bisogno e per questo un grande grazie va al presidente Decaro che ha saputo tenere il punto nei confronti del Governo, ha saputo avanzare proposte utili per risolvere tante questioni con quel pragmatismo e quel buon senso tipico dei sindaci mentre per molte altre prosegue l’azione di pungolo».

La scelta di prevedere l’iniziativa ad Ascoli Piceno l’ha chiarita il coordinatore nazionale Massimo Castelli: «Siamo qui perché qui c’è un’Anci temeraria che dà un supporto fattivo anche all’Anci nazionale e siccome le associazioni le fanno le persone, qui si fa la differenza. Oltre alla Consulta Nazionale. Il coronavirus ha dimostrato che se si vuole le risorse ci sono e allora è tempo di rivedere il modello di sviluppo molto più che trovare soluzioni di breve termine». «La proposta che presentiamo oggi – ha aggiunto Castelli – è concreta e che tocca vari temi: dal fisco e sviluppo alla sanità e welfare, la scuola, il digital divide, il superamento dei limiti di mandato e il superamento del quorum».

«I piccoli comuni hanno difficoltà sia nella costa che nelle aree interne» ha detto il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti nei saluti iniziali. «Oggi più che mai abbiamo bisogno della forza dell’Anci perché i comuni sono la colonna vertebrale dell’Italia. Quella proiezione dell’Istat secondo la quale nel 2050 il 70% della popolazione italiana vivrà nei grandi centri può avere un’inversione di marcia».

All’incontro hanno partecipato anche Anna Casini, vice presidente della giunta regionale, Sergio Fabiani, presidente della Provincia di Ascoli Piceno e Matteo Bianchi, parlamentare lombardo sensibile ai temi delle aree interne.

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