Ascoli Piceno-Fermo

Disabilità, Ascoli più inclusiva: giù le barriere architettoniche in 18 edifici

Il comune di Ascoli scende in campo per l’abbattimento delle barriere architettoniche. In ognuno dei palazzi coinvolti dall'intervento risiede almeno una persona con difficoltà motorie e disabile al 100%

Il Palazzo dell'Arengo ad Ascoli

ASCOLI – Il Comune di Ascoli scende in campo per l’abbattimento delle barriere architettoniche. I lavori, che cominceranno a breve, riguarderanno complessivamente diciotto edifici della città, con l’ente che sborserà fondi per 88mila euro. E, in questo modo, Ascoli diventerà sempre più accessibile a tutti, comprese appunto le persone con disabilità.

I progetti

In ognuno dei 18 edifici coinvolti dal progetto risiede almeno una persona con difficoltà motorie e invalide al 100% come documentato dall’Asur. Il progetto del Comune, però, riguarda anche il fronte delle opere pubbliche. Entro l’estate, infatti, verranno demolite le principali barriere architettoniche lungo il percorso che va da piazza Roma al termine di via Dino Angelini, nel quartiere di Porta Romana.

Il fronte ricostruzione

Intanto, a proposito di lavori pubblici nel Piceno, il presidente della Provincia Sergio Loggi e il vicepresidente Giovanni Borraccini hanno incontrato il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini. «Si è trattato di un primo incontro conoscitivo molto positivo, a cui seguiranno altri contatti e iniziative – spiega Loggi –. Con il commissario Legnini abbiamo parlato di varie progettualità e interventi con riguardo a scuole e viabilità, che sono temi strategici nell’ambito delle competenze dell’ente. Ho trovato molta apertura e disponibilità nel valutare le richieste e sinergie che possono essere approntate con la Provincia».

I prossimi step

Molto soddisfatto dell’esito dell’incontro anche il vicepresidente Borraccini che ha sottolineato «la collaborazione proficua con il commissario Legnini che potrà essere ulteriormente rafforzata. Le risorse a valere sul Pnrr per la ricostruzione possono portare vantaggi e soluzioni concrete a molte problematiche del territorio nell’ambito delle attività di ripristino delle infrastrutture».

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