Ascoli Piceno-Fermo

Compratori svizzeri a caccia di specialità alimentari marchigiane: due giorni di incontri nel Piceno

L'evento è stato promosso da Confindustria Centro Adriatico con la Camera di commercio italiana per la Svizzera. Trenta imprese partecipanti ad incontri BtoB e in azienda con i buyer elvetici

ASCOLI – «Finalmente un inizio di normalità». Cosi il coordinatore attuale di Confindustria Centro Adriatico, Valentino Fenni ha definito la due giorni partita oggi nel Piceno, nella quale importanti buyer e catene di distribuzione svizzere incontreranno 30 aziende agroalimentari ascolane e marchigiane. Davvero un evento di enorme importanza, considerando sia la qualità e rilevanza dei compratori per un mercato estero che sta crescendo del 6% l’anno, sia per la ripresa di confronti dal vivo che permettono alle imprese di far degustare i propri prodotti di eccellenza e al territorio di farsi conoscere.

Promossa in collaborazione con la Camera di commercio italiana per la Svizzera, l’iniziativa è stata lanciata questa mattina presso l’agriturismo «Il sapore della luna» di Monteprandone con incontri B to B, e proseguirà domani con visite nelle sedi aziendali locali. Presenti cantine storiche dell’Ascolano e di altre zone della regione ( Pesaro e Macerata), ma anche produttori di pasta, tartufi, liquori, salumi e specialità gastronomiche del comprensorio, tutte di alto livello e destinate ad una clientela che apprezza il made in Italy agroalimentare.

Un buyer svizzero con gli imprenditori Matteo Meletti e Massimiliano Bachetti

«Un’occasione rilevante per tutte le nostre imprese del settore – spiega Matteo Meletti, presidente della sezione alimentare di Confindustria Centro Adriatico – e che porta a compimento un percorso con la Svizzera che noi avevamo avviato già nel dicembre scorso. L’abbiamo organizzata in una splendida location sulle colline picene e vicino al mare – aggiunge l’imprenditore, erede della famiglia che produce la storica Anisetta – proprio per far apprezzare al meglio non solo i nostri prodotti, ma anche la bellezza del territorio in cui vengono realizzati».

E i feedback ricevuti dai compratori del Paese elvetico sono stati già positivi, sebben sia presto per dire se porteranno a risultati tangibili per le aziende partecipanti. Ma date le premesse, e la voglia di ripartire dopo un anno di blocco – che è stato catastrofico per la ristorazione – le prospettive sono incoraggianti. Sia per il livello superiore dei prodotti che sono stati presentati agli importatori svizzeri, sia per la presenza tra loro di rappresentanti di una delle più diffuse catene di distribuzione della nazione : la Manor, con 35 punti vendita in tutti i Cantoni.

«La clientela svizzera di fascia alta ama molto i prodotti tipici e di eccellenza delle Marche – afferma Fabio Franceschini, responsabile dell’Ufficio di Lugano della Camera di Commercio – dalle olive ascolane ai vini, dai formaggi ai tartufi. E c’è da ricordare che non solo nell’ultimo periodo di crisi sanitaria non c’è stata una flessione di questo mercato, ma il trend di crescita è mediamente del 6% l’anno. Con punte per le vendite online dei vini che sono aumentate del 400% : dunque le opportunità di sviluppo per le imprese sono significative. »

Dopo la due giorni in terra picena, si sta già studiando la possibilità di organizzare un altro evento ma direttamente in Svizzera, presentando le specialità enogastronomiche alle realtà elvetiche. Tutti gli imprenditori coinvolti nel progetto promosso da Confindustria Ascoli e Fermo, si augurano che il nuovo canale porti a dei risultati concreti. E ciò per favorire un rilancio non solo del comparto agroalimentare locale ma anche di tutta l’economia, messa in forte difficoltà anche dalla crisi sanitaria dell’ultimo anno.

Sperando che i programmi di promozione e di internazionalizzazione trovino maggiore sostegno e coordinamento da parte della Regione Marche, come sollecitato dal presidente degli industriali Valentino Fenni.

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