Ascoli Piceno-Fermo

«Commissioni troppo alte sui buoni pasto», protestano i ristoratori e i baristi del Piceno

Nella giornata di mercoledì i pubblici esercizi di tutta la provincia non accetteranno alcun pagamento tramite buoni pasto. La protesta è stata promossa dalla Confcommercio

ASCOLI – Troppe commissioni sui buoni pasto. E scatta nel Piceno la rivolta di bar e ristoranti. La Confcommercio di Ascoli, infatti, ha promosso un’iniziativa di protesta per la giornata di mercoledì, quanto i pubblici esercizi di tutta la provincia non accetteranno alcun pagamento tramite buoni pasto. Un blocco necessario per inviare alle istituzioni l’appello, troppe volte ignorato, della riforma strutturale di un sistema non più economicamente sostenibile per via di commissioni al 20 per cento.

L’associazione

«Con questa giornata di sospensione del servizio vogliamo sensibilizzare i lavoratori, e più in generale i consumatori, sulle gravissime difficoltà che le nostre imprese vivono quotidianamente a causa delle elevate commissioni che dobbiamo pagare sui buoni pasto – spiega Daniele Fabiani, presidente provinciale Fipe Confcommercio -. Parliamo di una vera e propria tassa occulta che supera anche il 20 per cento del valore del buono. La nostra è una protesta che ha l’obiettivo di salvaguardare la funzione del buono pasto perché se si va avanti così sempre meno aziende saranno disposte ad accettarli. Insomma, il buono pasto rischia di diventare davvero inutilizzabile. C’è bisogno di una vera riforma che renda il sistema economicamente sostenibile anche per le nostre imprese che in fin dei conti sono quelle che danno il servizio ai lavoratori. Ma è altrettanto urgente far sì che la prossima gara Consip da 1,2 miliardi di euro non venga aggiudicata con gli sconti delle precedenti perché saremo sempre noi a pagarli». «A questa iniziativa di respiro nazionale – aggiunge e conclude il presidente provinciale Confcommercio Fausto Calabresi – aderiscono anche le imprese della distribuzione commerciale, dai piccoli esercizi di vicinato fino a supermercati e ipermercati della distribuzione organizzata, che si riconoscono in Federdistribuzione, Ancc Coop, Ancd Conad e Fida».

Gli esercenti

La sensazione, ad Ascoli, è che molti esercenti aderiranno alla manifestazione di protesta. «Le commissioni a carico di noi esercenti sono insostenibili – spiega Luca, titolare di un bar in pieno centro -. Per ogni buono da otto euro, ad esempio, ne incassiamo poco più di sei. Con questa protesta, dunque, auspichiamo che le istituzioni possano recepire il nostro appello e cambiare qualcosa per andare incontro a tutti gli esercenti». «Il nostro settore, soprattutto durante il lockdown, ha risentito di una forte crisi – prosegue il titolare di un ristorante di corso Trento e Trieste – e dobbiamo ancora riprenderci. Non ci sono stati aiuti significativi da parte del Governo, che ha raramente ascoltato le nostre richieste. Speriamo che almeno, sui buoni pasto, si possa fare un passo indietro».

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