Ascoli Piceno-Fermo

A Castelsantangelo sul Nera accelera la ricostruzione post-sisma. Presentato il Piano

L'architetto Stefano Boeri ha consegnato la bozza del piano. Dopo l'ok del consiglio comunale il documento andrà al Commissario Legnini. Parla il sindaco Mauro Falcucci

CASTELSANTANGELO SUL NERA (MC) – In dirittura d’arrivo il piano di ricostruzione di Castelsantangelo sul Nera. Il paese montano del Maceratese al confine con l’Umbria fu uno dei più colpiti dalla doppia ondata sismica del 2016. Delle 1100 abitazioni esistenti, dislocate in 7 frazioni, il 96% fu lesionato dalle scosse. Da qui l’assoluta impossibilità di continuare una vita sociale e pubblica nel borgo storico centrale e in tutti gli abitati del Comune.

Con tutte le problematiche conseguenti sia per i 300 residenti stabili, che per i 3 mila villeggianti soprattutto romani ed emigrati che possedevano sul posto seconde case, e che erano quasi tutti a Castelsantangelo la notte del 24 agosto 2016.

Dopo 4 anni di tribolazioni, alle quali si è aggiunta anche quella del covid nel 2020, ora il delizioso paese dei Monti Sibillini cominciare a vedere la luce. Lo studio Mate diretto dall’architetto milanese Stefano Boeri, ha appena consegnato la bozza del piano di ricostruzione del borgo e delle zone limitrofe all’Amministrazione comunale, guidata da Mauro Falcucci.

La filosofia che c’è dietro al progetto, di per sè molto complicato per l’orografia del territorio e la distribuzione degli edifici negli antichi incasati, con tanto di mura esterne, è riassunta in una frase chiave: «Autentico ma non identico».

«Ci siamo ispirati all’idea di ricostruire le architetture – spiega Boeri- facendo attenzione all’autenticità delle relazioni umane che vi si svolgevano piuttosto che all’ossessione per ritornare a una situazione ‘identica’ a quella precedente al sisma. E alla necessità di creare infrastrutture e condizioni spaziali adatte all’arrivo di nuovi cittadini, giovani, attratti dall’idea di investire sul futuro».

Ora la bozza del piano è nella mani dei tecnici del Comune di Castensantangelo, che poi una volta istruita e controllata la proposta, redigeranno un documento finale che andrà all’approvazione del consiglio comunale. «Considerando anche le osservazioni e tutta la procedura complessiva – ricorda il sindaco Mauro Falcucci – dovremmo chiudere la pratica entro 60 giorni. Successivamente l’elaborato verrà trasmesso al Commissario per la Ricostruzione Legnini che convocherà una Conferenza dei Servizi. Al termine di questo programma – aggiunge Falcucci – si arriverà all’adozione del Piano straordinario di ricostruzione.»

Insomma i tempi dell’operazione, che vale in termini economici molte decine di milioni di euro, non sono ancora brevissimi. Ma rispetto ad altri paesi distrutti – a cominciare da Arquata del Tronto – si è proceduto molto più speditamente. «E c’è da ricordare che per avere i fondi per svolgere la perimetrazione del borgo e delle frazioni abbiamo dovuto aspettare un anno e mezzo – sottolinea il sindaco – altrimenti eravamo già molto più avanti».

Comunque sia l’attività ora procede, nonostante sia ancora da risolvere la questione delle macerie. A Castelsantagelo ne sono state rimosse 70 mila tonnellate, ma ne restano da smaltire ancora 30 mila.

Falcucci tuttavia è fiducioso, e dopo aver spesso denunciato i ritardi nell’opera di ricostruzione e negli ultimi mesi anche l’abbandono dei paesi montani per via del covid, ora guarda al futuro con speranza : «Il percorso verso la realizzazione di un nuovo paese, con viabilità adeguata e moderna e strutture in sicurezza è avviato. Poi ci saranno da affrontare sul piano amministrativo le questioni minori tra i singoli residenti e privati, ma ci auguriamo che si possano sistemare rapidamente».

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