Ascoli Piceno-Fermo

Caro energia, ad Ascoli associazioni di categoria in rivolta contro gli aumenti

Parlano i presidenti provinciali di Cna e Confcommercio: «Aumenti insostenibili. Ripresa a rischio senza interventi»

A dx il presidente Confcommercio Ascoli , Calabresi con il presidente nazionale Sangalli ( foto Confcommercio)

ASCOLI – Associazioni di categoria di Ascoli in rivolta contro il caro energia delle ultime settimane. Aumenti di oltre il 70% delle bollette per le imprese, che rischiano di far fallire la flebile ripresa produttiva e commerciale di molte aziende della città e del territorio. Colpite le attività della ricettività e della ristorazione, oltre che di vendita al dettaglio. Ma anche le pmi artigiane che devono fare i conti pure con gli aumenti delle materie prime in alcuni settori fondamentali, a cominciare dall’edilizia.

Aumenti fino al 76%

Confcommercio nazionale stima una spesa per gas ed elettricità che dagli 11,3 miliardi del 2021 salirà a 19,9 miliardi nell’anno appena iniziato. E ciò penalizzando in maniera drammatica tutti quegli imprenditori che hanno dovuto subire gli effetti delle norme sulla pandemia, spesso senza ristori adeguati. Tutto ciò sta facendo crescere l’inflazione dei prezzi, indebolendo di nuovo i consumi.

Per Confcommercio il terziario rischia il colpo di grazia

«Si tratta di rincari insostenibili – tuona Fausto Calabresi, storico albergatore e presidente della Confcommercio provinciale di Ascoli – sommati alla fine della moratoria bancaria e quindi alla ripresa del pagamento
dei mutui nelle zone terremotate , essi rischiano di dare il colpo di grazia a numerose aziende del
terziario, con conseguenze negative inevitabili sui livelli occupazionali e sull’economia del territorio».

Lo slancio positivo registrato nel terzo trimestre 2021 si è bruscamente esaurito a causa del caro energia, e i giudizi verso le aspettative di breve termine non sono positivi né verso le performance economiche né verso le prospettive future.

Anna Trillini, presidente Cna Picena

Per Cna Picena necessario un approccio sistemico al problema

«Le soluzioni a cui il Governo sta lavorando in questi giorni – spiega Arianna Trillini, presidente della CNA Picena – dovranno prendere in considerazione le esigenze dei nostri piccoli imprenditori, costretti a fare i conti con tariffe spropositate in relazione ai consumi. Il problema del caro prezzi va affrontato con un approccio sistemico, inaugurando al più presto un tavolo di lavoro che coinvolga anche le associazioni di categoria nell’analisi di un fenomeno preoccupante quanto trasversale».

La preoccupazione della CNA di Ascoli riguarda in particolare l’attuale distribuzione del sistema degli oneri, a cui le imprese artigiane contribuiscono per il 49%: si tratta di circa 4,7 miliardi di euro, con i quali vengono paradossalmente finanziate agevolazioni destinate ad aziende energivore, a cui i piccoli artigiani non possono accedere.

Riforma strutturale delle bollette

Per CNA è necessario «promuovere una drastica riforma strutturale delle bollette in grado di assicurare una distribuzione più equa delle spese, consentendo così alle aziende di concentrarsi sull’importante stagione che si aprirà da qui alle prossime settimane, con una serie di opportunità da cogliere per dare continuità ai risultati ottenuti in chiave ripresa nel 2021».

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