Ascoli Piceno-Fermo

Biodigestore di Force, protestano 19 sindaci del Piceno e del Fermano

In tanti hanno aderito alla mobilitazione che si è svolta nel borgo ascolano. Tra i presenti anche l'assessore regionale Antonini

La manifestazione di Force

FORCE – Una schiera di sindaci. Ma anche di consiglieri, agricoltori, allevatori e semplici cittadini. Tutti uniti nel dire di no alla prossima realizzazione del biodigestore a Force, in località San Salvatore. Una vera e propria mobilitazione, quella andata in scena questa mattina (sabato 11 novembre) nel borgo piceno, che ha visto protagoniste le comunità della Valle dell’Aso. Ben 19 i Comuni, tra le province di Ascoli e Fermo, che hanno aderito: Altidona, Campofilone, Carassai, Comunanza, Lapedona, Montalto delle Marche, Montedinove, Montefalcone Appennino, Montefiore dell’Aso, Montelparo, Monterinaldo, Monterubbiano, Monte Vidon Combatte, Moresco, Ortezzano, Pedaso, Petritoli, Rotella e Santa Vittoria in Materano.

La polemica

Nel corso degli anni sono stati presentati numerosi ricorsi contro la realizzazione dell’impianto, mirato alla produzione di biometano tramite fermentazione dei rifiuti organici, ma sono stati tutti bocciati. L’opera, secondo i manifestanti, andrebbe a danneggiare l’intera vallata. Tra i sindaci promotori della manifestazione c’è Daniel Matricardi, primo cittadino di Montalto. «Stiamo parlando di una struttura che sarebbe troppo invasiva per tutta la Valle dell’Aso – commenta Matricardi -. Per questo motivo, ormai da anni, abbiamo deciso di manifestare il nostro dissenso. Non siamo, a priori, contro la realizzazione dei biodigestori, ma in questo caso non siamo d’accordo sul contesto scelto, perchè si dovevano scegliere località diverse. Ciò che dispiace è che la faccenda, per tanto tempo, sia stata tenuta sottotraccia da parte del Comune di Force». La mattinata è stata caratterizzata proprio dal passaggio per le vie del paese di alcuni trattori, oltre che di associazioni e cittadini, con la protesta che si è conclusa in contrada San Salvatore, laddove è prevista la realizzazione dell’impianto. «Questa decisione non è stata condivisa con il territorio ed è questo che ci ha delusi – conclude Giovanni Borraccini, sindaco di Rotella -. Si è trattato di una scelta legata solo al business, ma a scapito del territorio».

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