Ascoli Piceno-Fermo

Incarichi di funzione, il giudice del lavoro dà ragione all’Ast di Ascoli

Nursind e Usb avevano continuato a osteggiare la scelta e hanno portato avanti un procedimento giudiziale nei confronti dell'Azienda

Nicoletta Natalini direttore generale dell'Ast di Ascoli Piceno

ASCOLI – Incarichi di funzione e coordinamenti ai dipendenti: la decisione presa, a suo tempo, dall’Ast di Ascoli è da considerarsi legittima. Lo stabilisce una sentenza del giudice del lavoro, favorevole proprio all’Azienda Sanitaria Territoriale.

Nel settembre scorso, infatti, la direzione, ritenuta strategica la nomina dei coordinatori e delle posizioni organizzative per una migliore pianificazione del lavoro finalizzata sia alla tutela di tutti i diritti dei dipendenti che a una migliore qualità dei servizi, e ritenendo infondato il giudizio proposto solo da alcune delle organizzazioni sindacali, trovò un accordo con tutte le sigle sindacali tranne due: Nursind e Usb.

La vicenda

«Quando la direzione aziendale si è insediata, una delle principali problematiche rappresentate dalle organizzazioni sindacali del comparto era lo stallo in cui si trovava la situazione degli incarichi di funzione e di coordinamento al personale sanitario, amministrativo e tecnico – spiega la direzione dell’Ast con una nota -. Situazione che, oltre a determinare frustrazione nei dipendenti, rendeva difficile la gestione dei servizi sanitari che si trovavano nella quasi totalità senza riferimento organizzativo. Nursind e Usb, invece, hanno continuato a osteggiare la scelta e hanno portato avanti un procedimento giudiziale per comportamento antisindacale. La direzione, anche nelle more della sentenza del giudice, dopo la firma dell’accordo, tra dicembre 2023 e febbraio 2024, ha proceduto al conferimento di tutti gli incarichi di funzione e coordinamenti banditi a dicembre 2022. Oggi, la correttezza della procedura è stata sancita dalla sentenza del giudice del lavoro».

La sentenza

A distanza di qualche mese dalla decisione assunta dall’amministrazione dell’Ast di andare avanti con gli incarichi, infatti, il giudice non solo rileva che «non risulta dimostrata la legittimazione dell’Usb», ma dichiara il ricorso presentato da quella sigla come inammissibile e afferma che l’Azienda «non ha adottato formalmente alcun atto concretamente lesivo e in violazione dei diritti e delle prerogative sindacali, e ha attivato la procedura nelle esatte forme e nel rispetto dei requisiti previsti dalla contrattazione collettiva».

«Questo importante risultato – conclude la direzione dell’Ast di Ascoli – permette ai coordinatori e alle posizioni organizzative che hanno ricevuto l’incarico di mantenere il ruolo e il relativo compenso economico che stanno già percependo, garantisce la prosecuzione della gestione ed organizzazione delle varie articolazioni aziendali e dimostra che quando tra Azienda e sigle sindacali c’è sinergia di obiettivi e di intenti si riescono a ottenere grandi risultati per i lavoratori della sanità e per i cittadini che della sanità hanno, loro malgrado, bisogno».

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