Ascoli Piceno-Fermo

Ascoli, vandali di nuovo in azione: imbrattata la statua del Cristo Redentore

Più volte la scultura è stata presa di mira: spesso sono intervenuti gli 'Angeli del Bello' a pulirla e riqualificarla

La statua del Cristo Redentore

ASCOLI – I vandali sono tornati di nuovo in azione, ad Ascoli. Negli ultimi giorni, infatti, è stata imbrattata la statua del Cristo Redentore, uno dei luoghi maggiormente simbolici della città. L’opera, realizzata dall’artista Antonio Mancini, si trova nella collina del Sacro Cuore e quotidianamente viene ammirata da decine di turisti che ne restano assolutamente affascinati. Non è la prima volta, purtroppo, che il monumento viene preso di mira dagli imbrattatori, che anche stavolta l’hanno riempito di scritte.

La riqualificazione

Era l’autunno del 2022 quando gli ‘Angeli del Bello’, un gruppo di volontari, completavano il lavoro di restauri sulla collina del Sacro Cuore. Successivamente ad un primo lavoro avvenuto dopo l’estate, una squadra di pronto intervento degli Angeli era tornata sul posto per pulire la scultura in travertino, ultima tappa di un impegno focalizzato della gradinata e delle altre statue presenti lungo la Via Crucis realizzate dallo scultore. In quella occasione, la collaborazione tra gli Angeli, l’impresa Sparti e il figlio dell’artista, Fiorenzo Mancini, aveva consentito anche il ripristino dell’effigie originale. Purtroppo, pochi giorni fa, la nuova scoperta: un’enorme scritta di colore rosso lasciata nuovamente sul basamento della statua. Un fatto increscioso, ovviamente, che sta facendo molto discutere sull’opportunità di installare delle telecamere in una zona che troppo spesso resta isolata, soprattutto nelle ore notturne.

La storia

La statua venne inaugurata il 18 maggio del 1954, giorno in cui si celebra la ricorrenza del Sacro Cuore e data in cui ricorreva anche il decimo anniversario della ritirata dei soldati tedeschi dalla città di Ascoli. L’opera rappresenta il Cristo, rivolto verso la città, con le braccia aperte in segno di benevola protezione. La statua è stata realizzata come testimonianza per sciogliere il voto religioso che i cittadini avevano rivolto a Gesù affinché durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale la città fosse preservata da danni e distruzioni. La scultura, alta dodici metri, è stata ricavata da massi di travertino provenienti dal vicino borgo di Castel Trosino.

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