Ascoli Piceno-Fermo

Superbonus e blocco cessione del credito, Pd e Cna Ascoli: «Duro colpo per la ricostruzione»

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto-legge con cui viene disposto il blocco della cessione dei crediti. La decisione ha scosso anche il mondo della politica e dell'imprenditoria picene

Pretare di Arquata

ASCOLI PICENO- Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto-legge con cui viene disposto il blocco della cessione dei crediti e lo sconto in fattura dei bonus fiscali e in particolare del superbonus, la misura con cui negli ultimi anni lo Stato ha finanziato i lavori di ristrutturazione per migliorare l’efficienza energetica di migliaia di edifici.

La decisione ha scatenato numerose reazioni nel mondo della politica e non.

«L’iniziativa del governo Meloni di bloccare la cessione del credito e lo sconto in fattura per tutte le tipologie di bonus edilizi e non solo, è segno di un comportamento nemico nei confronti di cittadini, tecnici ed imprese che rischiano il tracollo. Ciò vuol dire cancellare le aziende dell’edilizia per decreto, lo stesso che però non risolve lo sblocco dei crediti già fermi da tempo- tuona Fancesco Ameli, segretario provinciale del partito democratico ascolano– Dovevano risolvere il problema invece hanno abolito tutto: un comportamento irrazionale. E poi, perché bloccare la cessione dei crediti agli enti locali, generando quindi nelle casse di comuni e regioni guadagni? Sulle modalità di azione no comment: un decreto aggiunto all’odg del consiglio dei ministri mezz’ora prima dell’inizio e pubblicato di notte, azzerando il dibattito tra partiti e associazioni di categoria. Un comportamento autoritaristico senza alcuna razionalità».

Le altre reazioni

Immediato anche il commento dell’Ordine degli Architetti di Ascoli Piceno.

«Era prevedibile un simile black out. I nodi in merito alla cessione del credito sono venuti al pettine. In tutta questa faccenda in molti ci hanno guadagnato meno che lo Stato. – dichiara il presidente del Collegio dei Geometri e del Comitato Regionale Geometri, Leo Crocetti– Si fanno decreti e leggi ma non c’è una “macchina” in grado di controllare che tutto avvenga nel rispetto e nella legalità. Tra le criticità riscontrate, infatti, ci sono state truffe ben organizzate per lavori non eseguiti. Se avessero plasmato questi interventi in base all’età di costruzione dell’edificio, (sono stati investiti milioni di euro per edifici costruiti dieci anni fa) non avremmo registrato aumenti di costi e ci sarebbe stata una maggiore disponibilità da parte delle imprese a portare avanti gli interventi; inoltre saremmo andati incontro a quello che richiede la normativa europea. Insomma ci sarebbero stati controlli più serrati».

«Ovvio che gli interventi iniziati da parte delle imprese edili, dove il 30% del lavoro è già stato completato, andranno avanti. Ma sicuramente non ne partiranno altri, non credo che qualcuno avrà il coraggio di iniziare nuovi lavori se prima non saranno apportate delle correzioni al decreto» chiude Crocetti.

Anche per la Cna di Ascoli la decisione del Governo rappresenta un duro colpo: «Siamo di fronte all’ennesimo, drammatico, cambio di rotta sui bonus edilizi – afferma il direttore Francesco Balloni – Con questo decreto legge, il Governo abbandona famiglie e imprese ormai sull’orlo del fallimento. Come associazione chiediamo al Consiglio dei ministri di fare un passo indietro e di istituire un tavolo permanente che possa individuare soluzioni efficaci e condivise sul riordino del sistema degli incentivi».

Dello stesso parere anche la presidente della Cna, Arianna Trillini: «Rinunciare a investimenti aggiuntivi privati dal valore complessivo di oltre 50 miliardi annui significa essere poco lungimiranti e ignorare del tutto le necessità dei territori e di chi fa impresa. Abbiamo bisogno di strumenti realmente efficaci e soluzioni rapide, che il Governo avrebbe già dovuto mettere in campo prima di gettare nel caos imprese e famiglie e allontanare il raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica, nel Piceno come in tutta Italia».

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