Ascoli Piceno-Fermo

Ascoli, protocollo per affiancare i non vedenti nelle strutture sanitarie

L'accordo è stato sottoscritto nei giorni scorsi dalla direttrice dell'Ast, Nicoletta Natalini, e dalla sezione locale dell'Uic

Da sinistra Maurizio Ramazzotti del comitato di partecipazione, la direttrice Nicoletta Natalini dell'Ast e la presidente Gigliola Chiappini dell'Uic

ASCOLI – L’Ast di Ascoli e l’Unione italiana ciechi, insieme, per la realizzazione di un percorso di accompagnamento e accoglienza delle persone con disabilità visiva nelle strutture sanitarie. È stato infatti sottoscritto un apposito protocollo contenente tutte le indicazioni utili. A presentarlo, nei giorni scorsi, è stato il direttore dell’Ast di Ascoli, Nicoletta Natalini, in occasione della Giornata mondiale della vista. Una bella iniziativa, dunque, che sicuramente verrà imitata anche da altre Ast e da altre associazioni marchigiane.

I contenuti

Il documento è stato definito anche tenendo conto delle indicazioni contenute nella ‘Carta dei diritti delle persone con disabilità in ospedale’. È stato concordato, tra il mondo del volontariato, per il tramite del Comitato di partecipazione, e l’Ast, di sviluppare un progetto che preveda la redazione di un documento contenente informazioni utili per gli operatori sanitari, per gestire con tutte le attenzioni possibili le persone con disabilità visiva. Con questo protocollo l’Ast si impegna a supportare un iter informativo e formativo per i propri dipendenti, affinché il percorso di accompagnamento e assistenziale delle persone con disabilità visiva, sia facilitato. Le prime regole che sono state redatte sono quelle relative alla gestione di questo tipo di pazienti, ma l’Ast e il Comitato di partecipazione desiderano affrontare progetti relativi anche ad altre forme di disabilità.

L’obiettivo

«Ho potuto apprezzare la fattiva collaborazione con il mondo del volontariato – commenta Nicoletta Natalini, direttore generale dell’Ast picena –, che in questo territorio è particolarmente attivo e propositivo. Tramite il comitato di partecipazione riusciamo a cogliere le esigenze della cittadinanza e, lavorando insieme, a trovare soluzioni condivise in un’ottica di miglioramento continuo dei servizi sanitari. Il documento presentato in questi giorni è un esempio concreto del lavoro fatto insieme e un primo mattoncino nella costruzione di una casa comune».

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