Ascoli Piceno-Fermo

Rsa Offida, fissata la data del Riesame. Il legale dell’infermiere: «Processo indiziario»

Gli avvocati Tommaso Pietropaolo e Luca Filipponi chiederanno la scarcerazione di Leopoldo Wick, il 57enne di Grottammare accusato dell'omicidio di otto anziani ospiti della struttura e del tentato omicidio di altri quattro

La sede della Corte D'Appello di Ancona
La sede della Corte D'Appello di Ancona

ANCONA – È stata fissata per martedì 7 luglio alle 9.30 l’udienza alla Corte di Appello di Ancona per la vicenda sulle morti nella Rsa di Offida per la quale è finito in manette Leopoldo Wick, l’infermiere 57enne di Grottammare accusato dell’omicidio di 8 anziani ospiti della struttura e del tentato omicidio di altri 4. Omicidio aggravato e continuato, tentato omicidio aggravato e continuato e lesioni gravi, sono le accuse pesanti di cui deve rispondere.

L’uomo, arrestato il 15 giugno dai Carabinieri del Comando Provinciale di Ascoli Piceno, da allora è rinchiuso nel carcere di Marino del Tronto, ma i suoi legali, Tommaso Pietropaolo e Luca Filipponi sono convinti della sua innocenza tanto da chiederne la scarcerazione.

Secondo gli avvocati, che parlano di processo indiziario, non ci sono i requisiti per tenere Wick in carcere perché non sussiste né il pericolo di fuga, né la possibilità di reiterazione, né di inquinamento delle prove dal momento che l’uomo, allontanato dalla struttura oltre un anno fa, prestava servizio presso la piastra ambulatoriale di Ascoli Piceno. Per questo sono ricorsi al Tribunale del Riesame per chiedere la revoca della misura cautelare convalidata dal Gip del Tribunale di Ascoli Piceno Annalisa Giusti.

La complessa indagine, partita dalla segnalazione di una operatrice socio-sanitaria, coordinata dalla Procura, ha portato alla scoperta dei fatti: l’infermiere, secondo l’accusa, eseguiva ripetute e indebite somministrazioni di farmaci come promazina (un farmaco neurolettico), insulina (in soggetti non diabetici) e anticoagulanti, che in dosaggi non necessari o elevati, finivano per causare la morte dei poveri anziani.

Pietropaolo ribadisce l’intenzione procedere ad ulteriori indagini difensive per mettere in evidenza «una gran quantità di indizi favorevoli che il Pubblico Ministero non ha considerato».

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