Ascoli Piceno-Fermo

Da Ascoli Piceno si alza la voce della protesta: «Sanità, una crisi senza precedenti»

Manifestazione sindacale, stamattina davanti alla Regione Marche, organizzata da Nursind e da Usb. Donato Mansueto: «Vogliamo risposte»

Sindacati davanti alla Regione stamattina

ANCONA – Nursind e Usb in piazza stamattina per una mobilitazione generale davanti al palazzo della Regione Marche: da Ascoli si alza la voce del dissenso e della protesta indirizzata verso il presidente Francesco Acquaroli e l’assessore Filippo Saltamartini. Lavoratori licenziati e in scadenza di contratto e dipendenti dell’Ast di Ascoli Piceno si sono dati appuntamento per manifestare e chiedere che venga immediatamente avviata la procedura di stabilizzazione Covid Subito, con la pubblicazione della graduatoria per tutti coloro che hanno raggiunto i requisiti necessari, inclusi coloro che sono stati licenziati alla fine del 2023, e in generale per gridare con forza e senza esitazioni la richiesta di risorse vitali per il diritto inalienabile alla sanità pubblica.

«È evidente che il sistema sanitario nazionale e quello delle Marche vivono un momento di crisi senza precedenti – ha spiegato Donato Mansueto, segretario regionale Nursind Marche –. La nostra presenza questa mattina qui è perché la Regione ci deve dare delle risposte. Non è possibile avere ancora tagli di rientri e ammortamenti di costo, perché dall’ultima delibera regionale del 2023 addirittura si palesa che ci sono circa 150 milioni in meno per quanto riguarda la sanità. L’assessore Saltamartini dice il contrario ma ho tutte le mie perplessità. Questo comporta tagli al personale che già oggi vive una situazione paradossale. Cioè i tempi determinati di tutte le Ast e soprattutto nel Piceno, perché stamattina rappresentiamo il Piceno, hanno subito dei tagli. Il Piceno sembrerebbe avere 19 milioni di euro in meno, rispetto al 2023. Ci sono dei tagli del personale che non conosciamo ancora oggi, perché non siamo stati nemmeno convocati dalla Regione Marche, non sappiamo i dati, non conosciamo nulla, non sappiamo se vengono rinnovati i tempi determinati che sono 174 nel Piceno. Ad oggi sappiamo solo che vengono rinnovati di mese in mese, si può immaginare il disagio che ha sia il lavoratore precario che il dipendente. Ci auguriamo che l’assessore Saltamartini ci dia delle risposte, siamo qui proprio per far capire che noi siamo per migliorare la sanità marchigiana, siamo per migliorare la qualità assistenziali, siamo per migliorare la salute dei cittadini. Abbiamo proposte, abbiamo piani, abbiamo anche scritto più volte all’assessore quale per noi possa essere la soluzione».

«Ringraziamo Romano Carancini (consigliere regionale, ndr) che è venuto qui a mostrarci la sua solidarietà – aggiunge Mauro Giuliani dell Usb Ascoli Piceno –. La situazione è veramente drammatica. Ovviamente i nostri numeri qui oggi non sono quelli reali, tante persone rappresentate da noi, dall’Usb e dal Nursind sono costrette a lavorare, stamattina, oggi pomeriggio, stanotte, vengono da turni massacranti di dodici ore senza riposo, vengono costretti a saltare le ferie, diritto fondamentale, e queste cose la Regione Marche non può non saperle. Abbiamo fatto diversi presidi nella nostra azienda di Ascoli Piceno ma vediamo che c’è assoluta mancanza di rispetto verso le nostre rivendicazioni. E non sono rivendicazioni campate per aria, ma sono reali, basta parlare con i lavoratori che sono qui. La Regione Marche ne deve rispondere. Abbiamo scoperto che la Corte dei Conti ha fatto una relazione in cui si dice che la Regione Marche rispetto al tetto di spesa che aveva, ha speso 12 milioni in meno, e sono state fatte scadere graduatorie di migliaia di infermieri e viene mandato a casa personale precario con la scusa che è in esubero, quando invece non è così. Chiediamo al Romano Carancini di attivarsi in tutti i modi possibili a livello istituzionale per portare avanti le nostre rivendicazioni».

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