Ascoli Piceno-Fermo

Offida, infermiere arrestato per le morti nella Rsa: fissato interrogatorio di garanzia

Il 57enne, finito in manette per 8 omicidi e 4 tentati omicidi ai danni degli anziani ospiti della struttura, verrà ascoltato dal Gip Annalisa Giusti in collegamento video dal Tribunale. L'Ordine degli infermieri di Ascoli intanto lo ha sospeso dall'albo

Tribunale di Ascoli Piceno

ASCOLI PICENO – Si terrà venerdì 19 giugno l’interrogatorio di garanzia di Leopoldo Wick, l’infermiere 57enne accusato dell’omicidio di 8 anziani ospiti della Rsa di Offida e del tentato omicidio di altri 4. L’uomo, residente a Grottammare, è stato arrestato ieri mattina, 15 giugno, nel suo appartamento dai Carabinieri del Comando Provinciale di Ascoli Piceno su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari di Ascoli. Già allontanato dalla struttura, l’infermiere secondo l’accusa avrebbe commesso i fatti tra il gennaio 2017 e il febbraio 2019, quando nella struttura venne registrato un picco di decessi, doppio rispetto alle altre della zona.

La complessa indagine, partita dalla segnalazione di una operatrice socio-sanitaria, coordinata dalla Procura, ha portato alla scoperta degli odiosi fatti: l’infermiere eseguiva ripetute e indebite somministrazioni di farmaci come promazina (un farmaco neurolettico), insulina (in soggetti non diabetici) e anticoagulanti, che in dosaggi non necessari o elevati, finivano per causare la morte dei poveri anziani. Per questo è accusato di omicidio aggravato e continuato, di tentato omicidio aggravato e continuato, oltre che di lesioni gravi.  

L’uomo, rinchiuso da ieri nel carcere di Marino del Tronto, verrà ascoltato dal Gip Annalisa Giusti in collegamento video dal Tribunale alla presenza dei legali Tommaso Pietropaolo e Luca Filipponi. L’infermiere che si era sempre dichiarato estraneo ai fatti, era stato allontanato dalla struttura dove aveva prestato servizio fino al 2019.

Una condotta, quella dell’uomo, dalla quale l’Ordine delle Professioni Infermieristiche ha preso immediatamente le distanze con il provvedimento cautelativo della sospensione in via provvisoria. «Attraverso il nostro legale seguiremo ogni risvolto del caso» spiega Laure Morganti, presidente dell’Ordine degli infermieri di Ascoli Piceno.

«Simili atti, se realmente provati, lasciano sconcertati gli infermieri dell’ordine di Ascoli Piceno che esprimono riprovazione per reati simili e sono pronti a costituirsi parte civile per la difesa della professione. Gli infermieri ogni giorno dimostrano abnegazione e spirito di sacrificio, dedicano le loro energie alla cura e all’assistenza soprattutto di chi vive la fragilità della malattia o della disabilità. Le responsabilità dell’indagato, se accertata, è ancora più abietta in quanto perpetrata ai danni di persone fragili e indifese, con un quadro clinico segnato da patologie gravi e croniche».

La presidente dell’Ordine degli infermieri va oltre, e annuncia che se l’uomo dovesse risultare colpevole, si arriverà alla «radiazione perpetua dall’albo». Una comunità, quella infermieristica, in prima linea nell’emergenza coronavirus dove ha lavorato con abnegazione, che non vuole essere infangata dal «comportamento criminale di qualcuno» con il rischio che venga offuscato «l’impegno di tanti che, con coscienza e umanità, svolgono ogni giorno un lavoro difficile nel rispetto della loro deontologia, competenza professionale e umanità».

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