Ascoli Piceno-Fermo

Ex carabiniere ucciso, il legale dei coniugi di Spinetoli fermati: «Vicenda tutta da verificare»

L'avvocato Angelozzi ha incontrato l'operaio fermato con la moglie per l'omicidio di Antonio Cianfrone. Domani verrà affidato l'incarico formale per l'autopsia

ASCOLI PICENO – «Ho parlato con lui e l’ho trovato prostrato». L’avvocato Alessandro Angelozzi descrive così l’incontro avvenuto questa mattina nel carcere di Marino del Tronto con Giuseppe Spagnulo, l’operaio 54enne di Spinetoli fermato insieme alla moglie, Francesca Angiulli, 50 anni, dai Carabinieri del Comando provinciale di Ascoli Piceno per l’omicidio di Antonio Cianfrone, l’ex carabiniere 51enne di Monsampolo del Tronto, ucciso il 3 giugno mentre faceva jogging lungo la pista ciclabile di Pagliare del Tronto. 

La coppia, di origini tarantine, lei 50enne casalinga, viveva ormai da anni a Spinetoli, e conosceva Cianfrone con il quale in passato aveva avuto degli screzi. I militari dell’Arma venerdì scorso si erano recati nell’abitazione dei due coniugi dove avevano «sequestrato diverse moto», racconta il legale difensore della famiglia Spagnulo, che li aveva già assistiti anni fa in occasione dell’incidente stradale nel quale perse la vita il figlio maggiore. 

La donna si trova invece reclusa nel carcere di Castrogno a Teramo, dove il legale si recherà nella mattinata di domani per incontrarla. L’avvocato precisa però che la «vicenda è tutta da verificare».
Intanto, sempre nella giornata di domani, verrà affidato l’incarico formale ai medici legali per l’autopsia sul cadavere di Antonio Cianfrone, la cui salma si trova nell’obitorio dell’ospedale di Ascoli Piceno. L’obiettivo è quello di stabilire il calibro dell’arma da fuoco che ha ucciso l’ex carabiniere allontanato dall’Arma nel 2015 per il suo coinvolgimento nell’inchiesta per concussione e truffa ai danni di una compagnia di assicurazione

A uccidere Cianfrone sono stati 4 colpi di pistola, forse un revolver, ma l’arma del delitto non è stata ancora trovata dagli investigatori che stanno passando al setaccio la zona in cui è stato commesso l’agguato mortale. 

La data dell’udienza di convalida del fermo della coppia, accusata di omicidio premeditato pluriaggravato in concorso, non è stata ancora fissata. Il procuratore Umberto Monti, che sta seguendo la vicenda fin dall’inizio, ha già un impianto accusatorio consistente che inchioderebbe la coppia sul luogo del delitto grazie ai riscontri telefonici, alle immagini tratte dai sistemi di videosorveglianza della zona e a diverse testimonianze. L’udienza si terrà davanti al Gip Annalisa Giusti.

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