Ascoli Piceno-Fermo

Dopo “Soldi”, Dario Faini torna a Sanremo con «brani moderni e contemporanei»

Il musicista di Ascoli Piceno, dopo il successo dello scorso anno quando portò a casa come autore e direttore d’orchestra il primo posto insieme a Mahmood, anche quest'anno sarà protagonista sul palco dell'Ariston

Dario Faini (foto di Alessio Panichi)

L’anno scorso è salito sul podio del palco dell’Ariston con la firma e la direzione d’orchestra della fortunatissima “Soldi” di Mahmood. Dario Faini, 43enne di Ascoli Piceno, anche quest’anno è tra i protagonisti del Festival di Sanremo con ben tre canzoni in gara“Andromeda” di Elodie, “Eden” di Rancore e “Tsunami” dei torinesi Eugenio in Via di Gioia (uscita nel corso della prima puntata). L’artista ascolano questa sera, giovedì 6 febbraio, nel corso della terza serata del Festival, salirà sul palco per duettare con Rancore, insieme al gruppo “La rappresentante di lista”, nel brano di Elisa “Luce”.

«Gli Eugenio sono già usciti ed è stato un peccato ma credo che si faranno sentire molto. Ciò di cui sono certo, sempre con umiltà, è che i tre brani sono pezzi moderni, contemporanei e cambiano un po’ anche la forma classica della canzone» ci ha raccontato l’artista che, oltre a “lavorare per altri” porta avanti anche un suo personale progetto, Dardust. Lo scorso 17 gennaio è infatti uscito il suo ultimo lavoro “S.A.D. STORM AND DRUGS”.

Foto di Emilio Tini

Un progetto strumentale che unisce il mondo pianistico e minimalista all’attuale immaginario elettronico. «Il tour è già partito e in Italia la vendita dei biglietti è andata molto bene; mi piace che ci sia una ricezione positiva su questo progetto – ha spiegato Faini -. So che sarà difficile e che ci vorrà del tempo ma l’intento è quello di conquistare, in un futuro, anche l’estero. Un percorso che rappresenta un po’ lo specchio della mia carriera; mattoncino dopo mattoncino, con sacrificio e con la massima cura e attenzione al dettaglio, si iniziano a raccogliere i frutti».

Dario Faini ha anche firmato il brano in gara a Sanremo interpretato da Elodie, di cui è direttrice d’orchestra la fermana Sylvia Catasta. «Lavorare tra marchigiani mi piace moltissimo e credo sia importante dare il giusto spazio quando c’è qualità – spiega -. Credo che nella nostra regione ci siano molti artisti da scoprire e tanti di grande talento che meritano di essere valorizzati».

E per il futuro, cosa si aspetta Dardust? «Mi piacerebbe fare una colonna sonora e mi farebbe molto piacere che la mia musica venisse abbinata a qualche immagine cinematografica di registi. So che accadrà ma, per ora, mi godo il tour».

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