Ascoli Piceno-Fermo

Ascoli, muore a 49 anni Mauro “Tatanka” Morganti, grande tifoso e maestro della pizza

Mauro Morganti si è spento nella notte. Era molto conosciuto in città per essere il titolare della pizzeria "Tatanka" , quintanaro doc e grande tifoso dell'Ascoli calcio

Mauro Morganti con il costume quintanaro di Porta Maggiore (foto dell'Ente Quintana)

ASCOLI PICENO- È morto questa notte Mauro Morganti, titolare della pizzeria “Tatanka” di via d’ Ancaria, in pieno centro storico. L’uomo, 49 anni, grande tifoso dell’Ascoli Calcio e quintanaro doc, era molto conosciuto in città. Il funerale sarà celebrato domani, sabato 5, alle ore 15, al Duomo.

Nella tarda serata di ieri è stato colto da un arresto cardiaco che non gli ha lasciato scampo, lasciando nel dolore la moglie Giuseppina e la sorella Alessandra. In poche ore la notizia ha fatto il giro della città.

Tanti i messaggi comparsi in queste ore sui social. «Ciao Sumo fai buon viaggio», «Te ne vai anche tu. Un fratello nato da una madre diversa. Una perdita inaspettata e un vuoto incolmabile. Ciao Mauro, non ti dimenticherò mai. Riposa in pace, stammi vicino e aiuta tanto tua moglie Pina».

Lutto nel mondo della Quintana e del tifo bianconero

Fiori sulla porta del Tatanka ad Ascoli per ricordare Mauro Morganti

“Il Magnifico Messere, il Presidente, il Consiglio degli Anziani e tutto il popolo Quintanaro si stringono attorno alla comunità del Sestiere di Porta Maggiore e alla famiglia per la scomparsa di Mauro Morganti”, questa la nota ufficiale dell’Ente Quintana.

“Un brutto risveglio per tutti noi. Ci lascia un bianconero, un quintanaro, un ascolano vero, un amico. Un uomo dalla straordinaria bontà, con il quale abbiamo condiviso gradoni e passioni, dalla Quintana, alle posizioni politiche, alle trasferte per il Picchio. Chi non ha mai mangiato un calzone nel tuo locale? Le parole non sono facili da scrivere, ci dispiace non aver mantenuto la promessa fatta ad una tua richiesta. A Montecarlo andremo insieme Mauro, un giorno. Buon viaggio Sumo” così scrive il gruppo Ultras 1898.

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