Ascoli Piceno-Fermo

Ascoli e Fermo, «business e commercio dell’acqua»: 20 associazioni pronte a manifestare contro Ciip spa

Il Tavolo Piceno per l'acqua bene comune ed altri comitati e movimenti protestano contro la gestione del Consorzio idrico, dicendo no alla multiutility e fissando una manifestazione

ASCOLI- Monta la protesta contro la Ciip Spa di Ascoli, la società che gestisce il servizio idrico nei comuni del Piceno e del Fermano. Venti associazioni e comitati hanno annunciato una manifestazione per sabato 5 giugno, davanti la sede dell’azienda. Vogliono far sentire la loro voce per criticare alcune scelte recenti della Ciip, oltre che tornare a chiedere una maggiore qualità dell’acqua distribuita sul territorio.

Il Tavolo Piceno per l’Acqua Bene Comune

Portavoce dell’iniziativa il Tavolo Piceno per l’Acqua Bene Comune, che spesso ha attaccato la società consortile pubblico-privata, guidata dal fermano Pino Alati. Il Tavolo, coordinato dall’ex sindaco di Grottammare e presidente della Provincia di Ascoli, Massimo Rossi (Rifondazione comunista), insieme ai comitati locali è preoccupato non solo dalla gestione recente del servizio idrico in alcune aree del territorio, ma anche e soprattutto da alcuni accordi recenti dell’azienda con altre imprese esterne al comprensorio locale.

La presunta intesa con Iren

Ci riferiamo alla presunta intesa con il Gruppo Iren, che si occupa tra l’altro anche di gestione dei rifiuti e depurazione. Un’intesa di cui non si conoscono i dettagli, e che prevederebbe la costituzione di un Newco: «Non si comprende come nel momento in cui il servizio idrico – scrive il Tavolo per l’Acqua Bene Comune – per far fronte agli effetti prodotti dal terremoto e dai cambiamenti climatici richiederebbe il massimo impegno progettuale, finanziario e operativo, oltre ad una gestione partecipata e sostenibile che coinvolga l’utenza, CIIP abbia si sia lanciata in nuovi business e trasformarsi in una multiutility di tipo commerciale ed industriale, lontana dai principi sanciti dal referendum popolare».

Un progetto insomma che non piace a molte associazioni ambientaliste e cittadine della provincia, che si domandano quali siano gli obiettivi reali di questa scelta. Da qui anche la clamorosa protesta organizzata per sabato mattina alle 11, in via della Repubblica ad Ascoli. Hanno aderito fino ad ora alla manifestazione, 20 movimenti non solo locali. Tra questi Legambiente, Cittadinanzattiva, Acli Terra, Ascolto e Partecipazione ( lista presente nel consiglio comunale del capoluogo), Comitato Aria Pulita di Castel di Lama, Comitato “Ci rifiutiamo”, Tutela del Bretta, Le Buone Acque del Pescara.

Da ricordare che negli ultimi anni spesso sia l’Ascolano che il Fermano si sono trovati in emergenza idrica. E ciò sia per la scarsa piovosità complessiva sia per i danni provocati dal terremoto del 2016 alle sorgenti idriche di montagna e alla rete di distribuzione. Una rete che deve ancora essere riqualificata, nonostante i ripetuti annunci di realizzazione del nuovo acquedotto. L’ultima presentazione del progetto dell’opera, risale al febbraio del 2020. Si prevedevano investimenti per 35 milioni.

Ti potrebbero interessare

Alluvione, manifestazione a Ostra “per non dimenticare”

Messa in sicurezza del territorio, indennizzi del 100% dei danni subiti, sistema di allertamento della popolazione e un commissario ad acta che possa dare risposte efficaci: queste le richieste a otto mesi dall’alluvione del 15 settembre scorso.