Ascoli Piceno-Fermo

Ad Ascoli si conclude il ‘Festival del Fumetto’. Parla il regista Lorenzo Mattotti

Alle 18, al Cineteatro Piceno, la proiezione del suo film d'animazione. Domani sera, invece, gran finale con gli Extraliscio

Il regista e fumettista Lorenzo Mattotti

ASCOLI – Ultimi due giorni, ad Ascoli, con ‘Linus: il Festival del Fumetto’, l’iniziativa promossa da Elisabetta Sgarbi, che ha preso il via lo scorso 29 settembre e che si concluderà domani sera alle 21, al teatro Ventidio Basso, con lo show degli Extraliscio. Oggi pomeriggio, nell’ambito della rassegna, è in programma un appuntamento molto interessante, alle 18, al Cineteatro Piceno. Ci sarà, infatti, la proiezione di ‘La famosa invasione degli orsi in Sicilia’, un film d’animazione di produzione franco-italiana del 2019 diretto da Lorenzo Mattotti e basato sull’omonimo romanzo di Dino Buzzati. Il regista sarà presente in sala e dialogherà con Sandro Veronesi (Premio Strega 2006 e 2020). Lo abbiamo incontrato, alla vigilia della proiezione, in esclusiva per ‘CentroPagina’.

Lorenzo Mattotti, questa sera si confronterà con lo scrittore Sandro Veronesi. Avete già avuto modo di parlare di questo incontro o sarà un dialogo spontaneo?

«Non ancora, sarà una sorpresa, lascerò che sia Sandro Veronesi a condurmi dove vuole, sicuramente partiremo dalla proiezione di ‘La grande invasione degli orsi in Sicilia’. Poi vedremo quali argomenti affronteremo».

È la prima volta che viene ad Ascoli Piceno? Conosce già il nostro territorio?

«Sono stato altre volte nelle Marche ma è la prima volta che vengo ad Ascoli Piceno e sono molto curioso di vedere la città».

Il fumetto è trasversale? Cosa pensa della capacità di Elisabetta Sgarbi di unire più arti sotto il filo rosso del fumetto?

«Il fumetto per me non ha confini. Io stesso non li ho mai avuti ma ho sempre lavorato nella terra di nessuno tra tanti altri mezzi di espressione. Mi sembra naturale che il fumetto arrivi al cinema, alla letteratura e ad altre arti, rispettando tutte le discipline».

Crede che introdurre il fumetto come strumento per insegnare la creatività e la collaborazione nelle scuole potrebbe essere positivo?

«Certo, può creare un ponte tra professori e allievi, può servire per approfondire degli argomenti, arricchire le conoscenze dei ragazzi. Ma il fumetto è anche un linguaggio complesso, bisogna saper disegnare, scrivere, dare il ritmo. Tutto è positivo se fatto nel modo corretto. Il fumetto non è un passatempo».

Come ha progettato il lavoro ne ‘La grande invasione degli orsi in Sicilia’ per mantenere spontanei i disegni?

«Sono stato presente alla lavorazione ogni giorno, a stretto contatto con la mia equipe per due anni. Il lavoro di regia di un film di animazione è un lavoro soprattutto di correzione. Ho lavorato con grandissimi professionisti: gli animatori, i coloristi, gli scenografi, tutti coloro che hanno collaborato hanno portato la loro esperienza e il loro apporto, credo ci fosse un clima molto positivo. Questa felicità, insieme al poter controllare ogni giorno il disegno, le luci, i colori, il ritmo, ha reso i disegni spontanei».

L’esperienza produttiva de ‘La famosa invasione degli orsi in Sicilia’ ha cambiato il suo rapporto con il disegno?

«Ho fatto molti disegni di preparazione, però l’immagine finita è poi quella che si trova sullo schermo creata insieme all’equipe. Quindi possiamo dire che per la prima volta non ho disegnato come occupazione principale».

Leggevo che il suo sogno è sempre stato quello di disegnare, cosa consiglierebbe ai ragazzi che oggi condividono la sua passione?

«Disegnate ogni giorno. Proprio ogni giorno. Deve essere una passione, non un passatempo. Non accontentatevi mai, siate curiosi, guardate anche indietro, studiate cosa è successo, leggete, informatevi, ampliate la vostra cultura. Non basta saper disegnare per fare qualcosa di interessante».

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