Ascoli Piceno-Fermo

Ascoli, bonus comunale in arrivo per imprese e partite Iva. Ma non per tutte

Al Comune sono giunte 400 domande invece delle 800 attese. Molte attività hanno rinunciato per le condizioni imposte dal Dpcm. In città fatturato di moda e ristorazione crollato del 50%

ASCOLI PICENO – In arrivo ad Ascoli il bonus di 500 euro per le partite Iva, pensato dall’amministrazione comunale per aiutare attività commerciali e professionisti ad affrontare la situazione molto difficile prodotta anche dalla crisi covid19. Un contributo che però verrà erogato solo alle 400 imprese o autonomi della città che hanno fatto domanda, contro una platea attesa di almeno 800 richieste. Molti piccoli imprenditori, artigiani e commercianti ascolani, drammaticamente colpiti dalle restrizioni imposte a livello nazionale per contrastare la diffusione del coronavirus, sono rimasti esclusi dal beneficio anche a causa della loro posizione debitoria nei confronti del Comune, alla data del 31 dicembre 2019. Oltre che assenza di requisiti necessari, in termini di ricavi e fatturato.

Così il fondo di emergenza locale di 390mila euro voluto dall’amministrazione guidata da Marco Fioravanti (Fratelli d’Italia) potrebbe anche restare in parte inutilizzato. Anche se la stessa Giunta sembra già propensa a correre ai ripari, estendendo ad altre categorie o ad una platea più vasta la possibilità di accedere al contributo, seppur minimo.

«L’iniziativa comunale è stata positiva – sostiene Costantino Brandozzi, responsabile della Confcommercio di Ascoli – ma è chiaro che non poteva avere grandi effetti. E questo perchè le condizioni stabilite in partenza dalle normative nazionali per beneficiare degli aiuti, hanno scoraggiato molte attività dal presentare proprio la domanda, proprio per questioni di regolarità contributiva o fiscale necessaria. C’è molto rammarico per questo – aggiunge Brandozzi – anche perchè non si valuta il quadro devastante che sta vivendo il commercio locale, con flessioni di fatturato per il non food di oltre il 50-70% (ristorazione, abbigliamento, servizi). Così non si può andare avanti, ed è urgente che il Governo capisca che sono necessari ristori significativi per le imprese per evitarne la chiusura, non certo di mille o duemila euro».

La Confcommercio di Ascoli ha chiesto già al Comune di mantenere i fondi già stanziati che non verranno erogati, per studiare soluzioni che vadano comunque incontro alle esigenze delle categorie economiche e degli autonomi più danneggiati dalla crisi covid. E la Giunta sembra orientata in questa direzione, anche se gli ostacoli sono molti e le risorse poche.

«Abbiamo già fissato una riunione nel corso della settimana – spiega Domenico Stallone, assessore al commercio – per studiare modalità in grado di sostenere anche le attività che sono state escluse da questo provvedimento, dagli artigiani alle realtà sportive che non avevano il codice ateco necessario. Più in generale – sottolinea l’assessore – abbiamo messo in campo già da mesi un piano di rilancio delle attività commerciali nel centro storico cittadino, proprio per attenuare gli effetti della crisi sanitaria. Mi riferisco al raddoppio degli spazi pubblici per i locali e i negozi, alla riduzione della Tari, allo slittamento della Tosap a fine dicembre, al bonus comunale per le partite Iva. Speriamo – conclude Stallone – che la nuova Giunta regionale ci aiuti ad affrontare meglio la difficile situazione attuale».

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