Ascoli Piceno-Fermo

Ascoli, l’attacco del Pd a Fioravanti: «L’ospedale è diventato un contenitore vuoto»

Il segretario comunale Angelo Procaccini accende la campagna elettorale in vista del ritorno alle urne a giugno

L'ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno

ASCOLI – Si accende la campagna elettorale ad Ascoli, a poco più di tre mesi dal ritorno alle urne previsto per l’8 e il 9 giugno. E, come al solito, si entra ormai nel vivo dei ‘botta e risposta’ tra la minoranza e la giunta in carica. Stavolta, il Partito Democratico torna a parlare della questione relativa alla sanità per attaccare il sindaco Marco Fioravanti e dedicare la propria attenzione sullo stato in cui si trova l’ospedale cittadino.

L’affondo

«Qualche anno fa il sindaco si incatenava per salvare il ‘Mazzoni’ – spiega Angelo Procaccini, segretario comunale del Pd -. Probabilmente intendeva il salvataggio della struttura fisica visto che del nostro ospedale ascolano è rimasta praticamente solo quella. L’ospedale di primo livello sarà realizzato nel comune di San Benedetto del Tronto anche se a quanto pare l’iter di questo è indietro rispetto a quelli previsti per la costruzione degli ospedali di Pesaro e Macerata. Il capoluogo dunque sarà privo di un ospedale di primo livello ed è già una sconfitta per la nostra città. Oltretutto si sta faticando a mantenere anche i servizi e l’operatività del Mazzoni. Mi chiedo a questo punto dove sia finito il sindaco Fioravanti e magari se abbia buttato le catene per non creare dispiacere ai suoi compagni di partito che governano la regione Marche. Peccato che gli ascolani lo avevano votato anche per questa battaglia che si proponeva di condurre e peccato anche che la famosa filiera istituzionale che doveva essere un valore aggiunto per il Piceno non stia avendo gli effetti desiderati. Il solito bluff a cui l’amministrazione che guida la città ci ha abituati. Bastava almeno garantire l’esistente e invece il nostro Mazzoni sta diventando un contenitore vuoto e per i cittadini non resta che il ricorso a strutture private – conclude Procaccini -. Forse era questo ciò a cui ambivano Fioravanti e i suoi solidali? Mi spiace che a rimetterci sono gli ascolani, come sempre vittime di scelte scellerate».

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