Ascoli Piceno-Fermo

Ascoli, l’appello di Ameli al Comune: «La farmacia di Brecciarolo resti in mano pubblica, no ai privati»

Dopo la sentenza del consiglio di Stato che ha stabilito che l'attività dovrà tornare al Comune, dopo alcuni anni di privatizzazione, dal Partito Democratico arriva una proposta

Francesco Ameli (Foto: ufficio stampa)

ASCOLI – «La farmacia comunale di Brecciarolo rimanga in mano pubblica, no ad una nuova privatizzazione». È questo l’appello lanciato dal capogruppo del Partito Democratico ascolano Francesco Ameli. Dopo la sentenza del consiglio di Stato, infatti, la farmacia comunale che si trova nella popolosa frazione, gestita attualmente da una società privata, dovrà infatti tornare nella disponibilità del Comune di Ascoli nel giro di qualche settimana. La farmacia fu aggiudicata, qualche anno fa, per un milione e 220mila euro.

L’appello

«Se ora la farmacia deve tornare in capo al Comune – spiega Ameli -, è bene che rimanga di proprietà pubblica e di proprietà comunale, senza provvedere ad alcuna nuova esternalizzazione. È questa la proposta che, come Pd, facciamo da tempo all’amministrazione sia nelle sedi istituzionali che attraverso posizioni pubbliche. Mi chiedo però quali controlli abbiano fatto il Comune di Ascoli e l’Asur per verificare la correttezza degli atti visto il ricorso ed il suo risultato: su questo c’è da capire bene come mai si è giunti a tale esito. Vendere nuovamente la farmacia, che ora deve tornare in possesso del Comune, per ridarla ad un privato sarebbe un errore strategico del sindaco, perché vorrebbe dire prediligere una gestione privata rispetto a quella pubblica, che dovrà avere necessariamente i caratteri della qualità e dell’efficienza. Già quando fu decretata la vendita della farmacia, come Partito Democratico eravamo contrari a tale scelta, ora c’è l’occasione per rimediare soprattutto dinanzi ad una gestione imprenditoriale che a quanto mi è dato capire ha dato buoni risultati in termini di guadagno. Certo è – prosegue Ameli – che la scelleratezza politica dell’amministrazione rischia di esporre l’ente a possibili controversie sia da parte dell’aggiudicatario, sia da parte di chi arrivò secondo. Per di più vi è un problema economico: il dover tornare in possesso della farmacia vuol dire ristorare l’aggiudicatario dell’investimento milionario fatto. È stato previsto un accantonamento adeguato in bilancio o saremo costretti a dover intervenire in emergenza? Spero che siano state messe in atto tutte le azioni utili a salvaguardare le casse comunali senza dover esporre la parte pubblica, Comune o Asur, ad eventuali interventi della Corte dei conti. Dal canto suo – conclude il consigliere del Pd -, l’amministrazione comunale non è stata in grado di dare una direttrice rispetto alle scelte future. Penso al contrario che dinanzi a scelte strategiche come queste sia necessario tenere la barra dritta e perseguire la scelta della gestione pubblica e diretta da parte del Comune di Ascoli».

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