Ascoli Piceno-Fermo

Arquata sogna la ricostruzione, il sindaco: «Il 2024 sarà l’anno cruciale»

Nel borgo piceno i cittadini vogliono ripartire a sette anni e mezzo dal terremoto che sconvolse il territorio nel 2016

Il sindaco di Arquata Michele Franchi con la sua giunta e i pianificatori del gruppo Mate Boeri

ARQUATA DEL TRONTO – «Nel 2024 la ricostruzione entrerà nel vivo». Parole e musica di Michele Franchi, sindaco di Arquata, il borgo piceno che venne devastato dal sisma del 2016 e che, a quasi otto anni di distanza da quella tragedia, ne sta ancora pagando le conseguenze. Il primo cittadino, però, è ottimista e certo che il nuovo anno, appena cominciato, potrà essere quello della svolta anche se, in realtà, in paese mancano ancora parecchi servizi che sono invece fondamentali per la popolazione.              

L’auspicio                

«Numerose famiglie, nel corso del 2023, sono già rientrate nelle proprie abitazioni e altre lo faranno a breve – spiega il primo cittadino -. Sono stati terminati molti lavori nelle frazioni non perimetrate, ovvero quelle che hanno avuto meno danni. Alcuni cantieri sono stati allestiti anche in quelle perimetrate. Quello che ci preoccupa, però, è la mancanza di servizi. Tanto per fare un esempio, sul territorio abbiamo una stazione di servizio che ancora non è stata riaperta. E questo comporta disagi alla popolazione, che deve spostarsi per fare rifornimento. L’ufficio postale, poi, nonostante sia completamente nuovo, è aperto solo per tre giorni alla settimana e abbiamo più volte chiesto di espandere l’orario di attività. C’è bisogno di maggiori servizi, appunto – prosegue Franchi -, e questi che ho appena fatto sono soltanto degli esempi. Al di là della ricostruzione delle case, c’è bisogno di offrire maggior assistenza ai cittadini e, soprattutto, di dedicare attenzione a quelli che sono stati i Comuni davvero colpiti dal sisma».

I lavori

Il sindaco di Arquata, infine, illustra quali saranno i prossimi step per la ricostruzione del suo territorio. «Per il capoluogo l’Usr sta lavorando alacremente e a fine gennaio si partirà con l’iter, cominciando a mettere in sicurezza la collina – conclude Michele Franchi -. Per le frazioni di Capodacqua e Pretare, invece, abbiamo già incontrato i progettisti. E anche per gli altri borghi stiamo velocizzando le operazioni. Il nuovo anno sarà quello decisivo, ne sono sicuro, per consentire alla ricostruzione di entrare nel vivo dopo sette anni e mezzo molto complicati. Ai miei concittadini faccio una promessa. Mi farò sempre sentire affinchè non si perda altro tempo».

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