Ascoli Piceno-Fermo

Arquata prova a risorgere a 6 anni dal terremoto. Stanziati 3 milioni di euro per le ultime demolizioni

I residenti del paese sperano che l'iter burocratico possa velocizzarsi e che il territorio possa finalmente rivivere. Parla l'assessore regionale Castelli

Il borgo di Arquata devastato dal sisma (Immagini di repertorio)

ARQUATA DEL TRONTO – Mancano solo pochi giorni al sesto anniversario di quella tragica notte del 24 agosto quando il terremoto ha portato morte, sangue e distruzione sconvolgendo per sempre la vita degli arquatani e, con loro, quella di tutti i residenti del centro Italia. A pagare il prezzo più alto è stata la frazione di Pescara del Tronto divenuto poi il luogo simbolo del terremoto del 2016 con le sue 49 vittime. Da allora tutto è cambiato e dell’antico borgo è rimasto ben poco. E al dolore per aver perso tutto si aggiunge anche quel senso di impotenza che provano i residenti nei confronti della burocrazia che fa ritardare la ricostruzione. Anche se non si è persa la speranza.

I prossimi step

I piani attuativi, infatti, hanno ridisegnato sette frazioni del comune di Arquata e per quanto riguarda Pescara del Tronto sono state previste delle novità significative, dal momento che gran parte delle abitazioni che si trovavano nella parte bassa del paese verranno ricostruite altrove. Un nuovo importante passo in avanti verso l’obiettivo è stato compiuto nei giorni scorsi. L’ufficio speciale ricostruzione, diretto dall’ingegner Marco Trovarelli, ha approvato il progetto definitivo per le demolizioni nel centro storico di Arquata. Un intervento dal costo di quasi tre milioni di euro, che prevede messa in sicurezza, demolizione, rimozione, cernita, trasporto e recupero delle macerie per 24 edifici pubblici e privati.

«Entro qualche giorno verranno affidati i lavori, in linea con i tempi del cronoprogramma che prevede l’inizio delle demolizioni per fine agosto – spiega l’assessore regionale alla Ricostruzione Guido Castelli -. Ma la cosa che più ci preme, insieme all’Usr e allo stesso Comune guidato dal sindaco Michele Franchi, è quella di coinvolgere i proprietari in ogni singolo passaggio, come già fatto nella fase relativa alle osservazioni. Riteniamo basilare la partecipazione in quello che rappresenta, comunque, un processo doloroso per chi qui ci viveva e che vuole tornare a viverci, nel più breve tempo possibile».

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