Ascoli Piceno-Fermo

Siccità, Passerini (Univpm): «Lago di Pilato a secco, spia del cambiamento climatico»

È di ieri la notizia del lago di Pilato a secco, mentre nell'ascolano e nel fermano sono stati attivati gli impianti di soccorso idrico perché le sorgenti non bastano più a coprire il fabbisogno

Il lago di Pilato

ANCONA – La siccità causata dalle scarse precipitazioni piovose degli ultimi mesi comincia a far sentire i suoi effetti anche nelle Marche. È di ieri la notizia del lago di Pilato a secco, mentre nell’ascolano e nel fermano sono stati attivati gli impianti di soccorso idrico perché le sorgenti non bastano più a coprire il fabbisogno.

L’estate, ad eccezione del mese di giugno, ha visto una scarsità di piogge, il mese di settembre e quello di ottobre hanno mantenuto pressoché lo stesso trend, anche dal punto di vista delle temperature più elevate rispetto alle medie climatiche.

Guardando ai dati del report della Protezione civile regionale emerge che il mese di settembre è stato il quarto settembre più caldo dal 1951, con temperature che si sono mantenute sensibilmente sopra la media stagionale, spesso oltre i 30 gradi, mentre le precipitazioni si sono concentrate in pochissime giornate (14, 15, 22, 23 e 24 settembre) e hanno avuto cumulate al di sotto della media del periodo.

Il deficit di precipitazioni nel mese di settembre 2023 va dal 45% nella fascia montana, al 60% nella zona collinare e fino al 70% nella zona pianeggiante. Anche nel mese di ottobre il quadro di stabilità portato dall’anticiclone Africano ha reso le piogge praticamente un miraggio.

Il professor Giorgio Passerini, meteorologo docente di Fisica all’Università Politecnica delle Marche evidenzia che negli ultimi anni il fenomeno del disseccamento del Lago di Pilato che si trova in alta quota (a 1.941 metri) sui Monti Sibillini «è diventato più frequente rispetto al passato» anche se non è inconsueto.

Un fenomeno «esacerbato dal terremoto e accentuato dalle scarse precipitazioni piovose che hanno caratterizzato l’estate e che stanno caratterizzando l’autunno» spiega. «Il sistema di accumulo dell’acqua è in sofferenza – dice -e il lago di Pilato asciutto è una spia del cambiamento climatico in atto e di quello che potrebbe succedere anche in futuro».

Le due facce della medaglia del cambiamento climatico sono «gli eventi eccezionali – spiega – un effetto a breve termine, e la carenza di acqua, un effetto più a lungo termine, legato alla scarsità di piogge e alla neve insufficiente» conclude.

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