Ascoli Piceno-Fermo

Joyce Lussu, in vendita la dimora fermana. Associazione Nazionale Case della Memoria: «Diventi patrimonio fruibile da tutti»

Gioconda Beatrice Salvadori Paleotti, questo il vero nome, visse gli ultimi anni a Fermo nella villetta. Intellettuale e donna della Resistenza, simbolo del Novecento. L'amica e scrittrice Silvia Ballestra, politica e associazione si mobilitano

Joyce Lussu

ANCONA – Continua a tenere banco la discussione sulla storica dimora fermana della celebre poetessa, partigiana, scrittrice e traduttrice Joyce Lussu, medaglia d’argento al valor militare per la lotta di Liberazione. La villetta è stata messa in vendita dai nipoti. Gioconda Beatrice Salvadori Paleotti, questo il vero nome di Joyce Lussu, era nata nel 1912.

Donna della Resistenza, da giovane partecipò all’attività antifascista, militando per Giustizia e Libertà e successivamente per Unione Donne Italiane. Nel 1938 sposò Emilio Lussu, scrittore, militare e politico italiano, eletto più volte al Parlamento e due volte ministro. Fondatore del Partito Sardo d’Azione e del movimento Giustizia e Libertà. Intellettuale, amava scrivere favole per bambini. Joyce Lussu morì nel 1998 e visse gli ultimi anni della sua vita a San Tommaso di Fermo.

Nella villetta a tre piani, sono conservate tuttora tracce dell’opera della poetessa, ci sono i suoi oggetti, i suoi libri e gli arredi tutti perfettamente conservati. Per questo la sua amica e scrittrice Silvia Ballestra, lontana parente e autrice di una biografia dedicata proprio alla poetessa dal titolo ‘La Sibilla. Vita di Joyce Lussu’ si è mobilitata insieme ai famigliari e ad un gruppo di amici, i quali vorrebbero che la storica dimora diventasse una casa museo e un centro di documentazione aperto a tutti e per questo hanno rivolto appelli al Ministero della Cultura, oltre che alle istituzioni regionali e locali affinché la dimora sia tutelata.

Sulla vicenda interviene anche l’Associazione Nazionale Case della Memoria, che chiede che la casa di Joyce Lussu diventi un patrimonio fruibile da tutti i cittadini. «La casa di Joyce Lussu è il chiaro esempio di un luogo della Memoria che è necessario tutelare e valorizzare – commenta il presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria, Adriano Rigoli -. È impensabile la prospettiva di renderla un luogo privato: ci appelliamo alle istituzioni, a partire dal Ministero della Cultura, perché la villa venga resa un luogo fruibile dai cittadini; uno spazio che renda onore a chi l’ha abitata e la cui storia merita di essere mantenuta e tramandata, perché non sia mai dimenticata».

«La casa di Joyce Lussu è un simbolo; il simbolo di un tassello fondamentale della Storia del nostro Paese quale la lotta per la Liberazione dal nazifascismo – aggiunge Marco Capaccioli vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria -. Credo che alle istituzioni si ponga un’occasione importante da cogliere: trasformare questa abitazione, rimasta com’era quando Joyce la abitava e che conserva quindi una grande atmosfera, in una casa museo, offrirebbe la possibilità di creare un luogo di Memoria senza pari, dedicato in particolare alle nuove generazioni».

Il consigliere regionale del Pd Fabrizio Cesetti chiede invece un tavolo tra Regione Marche, Provincia di Fermo, Comune di Fermo e ‘Centro Studi Joyce Lussu’ per costruire un’azione congiunta volta ad acquistare la storica dimora fermana della celebre poetessa e partigiana. L’obiettivo è realizzare con risorse regionali, nazionali ed europee un progetto di conservazione e valorizzazione della «memoria di una donna che va annoverata tra i protagonisti indiscussi del Novecento» dice.

Per questo il dem ha presentato una mozione, sottoscritta da tutto il gruppo assembleare del Pd. «Con il suo impegno politico e culturale – afferma Cesetti – Joyce Lussu ha attraversato il Secolo breve lasciando un’impronta importantissima anche nel nostro territorio. La forza attrattiva del suo pensiero e il suo straordinario carisma hanno rappresentato un punto di riferimento per intere generazioni fin dagli anni della Resistenza, che la videro partigiana e capitana delle Brigate Giustizia e Libertà. Significativa, poi, è stata la sua partecipazione alle battaglie per l’emancipazione delle donne, a sostegno dei movimenti di liberazione in molti Paesi del mondo, a favore dell’ambiente. Attività – aggiunge – che, non va dimenticato, hanno trovato approdo anche in una ricca e preziosa attività letteraria».

«Oggi – aggiunge Cesetti -, nell’indifferenza delle istituzioni, questo patrimonio, che include anche un ricco apparato librario e documentario, rischia di andare disperso. Con la nostra mozione vogliamo sollecitare la Regione Marche ad accogliere l’appello della famiglia e della scrittrice Silvia Ballestra affinché questa eventualità sia scongiurata e si possa rendere fruibile alla collettività uno spazio che è anche testimonianza dei valori e delle idee di pace, democrazia e libertà che sono le fondamenta della nostra Costituzione».

«Tra l’altro abbiamo già un esempio virtuoso da seguire – dice – quello della Casa Museo Osvaldo Licini, che ai tempi della mia presidenza della Provincia di Fermo recuperammo con un rigoroso intervento di restauro, realizzato in collaborazione con la Regione Marche, con il Comune di Monte Vidon Corrado e con la sponsorizzazione di Guzzini. Oggi quella sede ospita numerosi appuntamenti culturali, tra cui mostre d’arte e convegni carattere nazionale e internazionale che hanno importanti ricadute culturali e turistiche per l’intero territorio. Un successo che potrebbe essere replicato con Casa Lussu».

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