Ascoli Piceno-Fermo

Aborto, Non Una di Meno sulla disdetta della convenzione Aied nel Piceno: «Gravissimo attacco al diritto di scelta»

Il movimento per i diritti protesta dopo la disdetta da parte dalla sanità picena della convenzione Aied con l'ospedale di Ascoli e annuncia battaglia

Una manifestazione di Non Una di Meno (immagine di repertorio)

ANCONA – La disdetta della convenzione all’Aied con l’ospedale di Ascoli Piceno per l’interruzione di gravidanza nel mirino del movimento per i diritti Non Una di Meno delle Marche. Lo stop alla convenzione scaduta nel 2010, ma rinnovata di anno in anno, viene definita dalle attiviste del movimento come «un gravissimo attacco al diritto di scelta di effettuare un interruzione di gravidanza».

«Interrompere la convenzione – osserva il gruppo Non Una di Meno – Nudm – significa di fatto non garantire il diritto alla legge 194 /78. Siamo preoccupate perché questo anno abbiamo avuto un’impennata di richieste di accompagnamento all’aborto dovuta alla difficoltà di accesso all’ivg (interruzione volontaria di gravidanza, ndr) nelle strutture sanitarie delle province marchigiane. L’Aied con cui abbiamo una stretta collaborazione – fanno notare – è l’unica associazione che ci permette di avere un aborto sicuro in tempi brevi ed avere una garanzia di qualità».

Le attiviste si dicono «basite per questa decisione» e annunciano battaglia. «Continueremo a lottare per garantire l’aborto – affermano -. Non permetteremo che le donne possano essere mandate in altre regioni per avere un diritto di scelta. La giunta regionale di destra sta dando un ulteriore mazzata ad un diritto che già viene reso impossibile nella sua applicazione ed è uno degli ultimi atti per obbligare le donne a non poter scegliere sulla salute riproduttiva».

L’attivista Marte Manca, fa sapere di aver «accolto 20 richieste di aiuto da ragazze e donne che per abortire ci chiedevano dove rivolgersi e in collaborazione con il gruppo abbiamo aiutato 26 donne e ragazze ad abortire in totale sicurezza con l’aiuto dell’associazione Aied, che per noi è un presidio importante per la salute e la sicurezza delle donne e delle ragazze che possono abortire avendo persone professionali, in grado di seguire le linee guida. Questo significa gettare nel caos un’intera regione e sono allarmato perché avremo un ulteriore peggioramento della situazione».

Marte Manca, attivista di “Non una di Meno Transterritoriale Marche”

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