Ancona-Osimo

Vinci: «Il porto di Numana è dinamico, ma servono lavori di dragaggio»

È la prima sottufficiale donna in qualità di titolare dell'Ufficio Locale Marittimo di Numana e da circa un mese ha preso servizio. «È un porto piccolo, ma molto frequentato e deve essere ulteriormente valorizzato e sistemato», spiega

Il porto di Numana

NUMANA – È una donna il nuovo comandante dell’Ufficio marittimo di Numana: il capo di Prima Classe Nocchiere di Porto Laura Vinci, 39 anni originaria di Vasto (Chieti), sposata e madre. La Vinci è il primo sottufficiale donna in qualità di titolare dell’Ufficio Locale Marittimo di Numana e da circa un mese ha preso servizio.

Il nuovo comandante dell’Ufficio marittimo di Numana Laura Vinci e il comandante del porto di Ancona, l’ammiraglio Francesco Saverio Ferrara

È la prima donna. Quali sono le sue prime impressioni?
«Positive, anche se il servizio è molto impegnativo. C’è tanto da fare all’interno del porto, che è una realtà molto bella che deve essere ulteriormente valorizzata e sistemata, perché è una risorsa importante per il tutto il territorio. All’interno del porto turistico ci sono alcune zone insabbiate dove risulta difficile la navigazione delle imbarcazioni. Sono quindi necessari lavori di dragaggio, da effettuarsi con regolarità».

L’estate è un periodo impegnativo per le capitanerie di porto. Principalmente di cosa vi occupate a Numana?
«Innanzitutto effettuiamo i controlli negli stabilimenti e ci occupiamo della salvaguardia della vita umana in mare. Ci assicuriamo che le persone rispettino l’ordinanza balneare e controlliamo che gli stabilimenti occupino effettivamente le zone previste dalle concessioni demaniali. Poi vigiliamo sugli arrivi e le partenze dei traghetti e dei pescherecci. Dal porto partono e arrivano i traghettatori diretti alla spiaggia delle Due Sorelle, ma anche le imbarcazioni per la pesca e curiamo anche la parte relativa alla proprietà navale. Controlliamo che i documenti siano tutti in regola e che tutto quello che è a bordo delle barche corrisponda a quello che c’è sui registri».

Come si realizza la salvaguardia della vita umana in mare?
«Per adesso sono sola nell’Ufficio marittimo di Numana e a settembre arriverà un’altra persona. Qui non c’è dislocata una vedetta, ma nel periodo estivo il sabato e la domenica viene un’alfa da Ancona che pattuglia la zona e interviene se ci sono persone in difficoltà. A bordo dell’alfa c’è anche il personale della croce rossa che, in caso di emergenza, presta soccorso. Il pattugliamento però è anche rivolto a far sì che le persone rispettino l’ordinanza di Ancona che prevede i 300 metri per la balneazione. Le imbarcazioni non possono entrare nei primi 300 metri dalla costa, se non attraverso i corridoi di lancio».

In tre parole come descriverebbe il porto di Numana?
«Dinamico, impegnativo e frequentato. È un porto piccolo, ma amato e molto frequentato durante la stagione estiva».

È ricucito il rapporto tra porto e città oppure sono distanti e non comunicanti?
«È ricucito, l’amministrazione è presente e mi aiuta in tutto. Il Comune organizza molti eventi anche all’interno del porto».

Quali sono i motivi che l’hanno ispirata nella sua scelta professionale?
«Sono sempre stata innamorata della divisa e del mare. Sono nata a Vasto, in un posto di mare, e poi ho sempre desiderato aiutare le persone. Nel 2001 hanno aperto il concorso alle donne e l’anno successivo l’ho vinto. Sono entrata nel Corpo delle Capitanerie di porto nel 2003 e, completati gli studi di laurea presso la Scuola Sottufficiali della Marina Militare di Taranto, dal 2006 ho prestato servizio presso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Civitanova Marche, dove ho assolto diversi incarichi tra cui, in particolare quello di comandante della Motovedetta “CP 727”, nonché responsabile della Sezione Naviglio, Patenti Nautiche ed Operativa».

Oltre a ricoprire un ruolo importante è anche mamma. Come concilia queste due cose?
«Non è facile conciliarle e in questo lavoro sono necessari tanti sacrifici. Chi sceglie la divisa lo sa, ma è bello aiutare gli altri. Se succedono degli imprevisti e torno tardi a casa, mio marito è un militare e capisce benissimo il mio lavoro, ma mia figlia ha tre anni e non sempre è contenta. Un giorno lo capirà».

 

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