Ancona-Osimo

Viale, Diomedi e Quattrini (M5S): «Dubbi sull’affidamento dei lavori, sono stati eseguiti i controlli antimafia?»

I due consiglieri che, hanno depositato il primo marzo un'interrogazione relativa alla procedura negoziata per l’affidamento dei lavori al Viale della Vittoria ad Ancona, denunciano «una gestione lasca delle procedure di scelta del contraente e l’assoluta mancanza di controllo da parte dell’amministrazione»

Da sin. i consiglieri M5S Daniela Diomedi e Andrea Quattrini

ANCONA – Dopo la denuncia del M5S sull’aumento dei costi e sulla scadente qualità dei materiali utilizzati per i lavori di bonifica del sottofondo stradale del viale della Vittoria, i consiglieri Daniela Diomedi e Andrea Quattrini segnalano anche «una gestione lasca delle procedure di scelta del contraente e l’assoluta mancanza di controllo da parte dell’Amministrazione». I lavori al viale sono terminati in ritardo a maggio 2017 e il gruppo consiliare del M5S ha depositato il primo marzo una interrogazione, relativa alla procedura negoziata per l’affidamento dei lavori al Viale.

Lavori di asfaltatura al viale della Vittoria

«Con l’interrogazione – spiega Diomedi – chiediamo che l’amministrazione ci chiarisca alcune questioni relative alla scelta del contraente. Innanzitutto i lavori di pavimentazione (valore iniziale 734.665.21 euro) sono stati aggiudicati ad una società (CO.RI.PAR srl di Napoli) che dai dati rinvenuti in Camera di Commercio risulta avere un capitale versato di 10.328.00 euro, una dotazione di mezzi apparentemente inadeguati e personale scarso (6 addetti al 3/9/17). Perché il Comune ha aggiudicato i lavori alla CO.RI.PAR srl, vista la scarsità di mezzi e competenze che avrebbero avuto come conseguenza naturale un ritardo nell’esecuzione (i cantieri si sono infatti fermati) e il subappalto ad altre aziende? Desideriamo anche sapere se siano stati svolti i controlli antimafia sull’aggiudicataria CO.RI.PAR srl e sulle due subappaltanti Inerti Esino srl e Baldini Sandro impresa individuale, in quanto i soggetti cointeressati della CO.RI.PAR srl, a meno che non si tratta di omonimi, sono stati indagati e arrestati per sospetta appartenenza a un clan camorristico».

Diomedi sottolinea anche che la ditta subappaltante “Inerti Esino srl ha la «titolarità schermata da una interposizione fiduciaria e, secondo il Codice dei contratti pubblici, tra i motivi di esclusione dal subappalto, c’è proprio la violazione al divieto di intestazione fiduciaria. Il Comune ha fatto degli accertamenti sulla effettiva titolarità delle quote societarie detenute, in larga parte, fiduciariamente dalla “Fiduciaria Marche srl – Società fiduciaria e di revisione” di Ancona ( 95%) e per la quota restante dalla ultraottantenne Federici Quartina, classe 1933, che ne è attualmente anche amministratore unico?».

Lavori di asfaltatura al viale della Vittoria

Oltre alla signora Quartina, le uniche informazioni sulla struttura societaria sono relative all’identità del «suo procuratore sociale Enrico Mancini, amministratore unico al momento dell’acquisizione dei lavori in subappalto. Il Rup incaricato del procedimento avrebbe dovuto rilevare la mancanza di trasparenza nella componente societaria di maggioranza della Inerti Esino srl e l’acquisizione della informativa avrebbe potuto chiarire, oltre che l’identità dei soci, anche l’origine del capitale sociale di 500mila euro. Avrebbe potuto rilevare, inoltre, che la gestione della Inerti Esino srl era in realtà esercitata dal procuratore speciale della società e che le vicende societarie della Inerti Esino srl stessa erano interconnesse con quelle di un’altra società in dissesto ( la “Cava Mancini sas di Socci Romana & C”) che, come bad company avrebbe dovuto provvedere a liquidare in autonomia le sue posizioni debitorie pregresse, mentre la Inerti Esino srl (good company) avrebbe dovuto condurre l’attività operativa e, pertanto, continuare la attività con lo stesso personale della “bad company” senza il peso della situazione debitoria.

L’art. 80 del Codice dei Contratti pubblici è stringente quanto alla esclusione dalla procedura di appalto, dove l’operatore economico abbia commesso violazioni gravi quanto agli obblighi relativi al pagamento delle imposte/tasse o contributi previdenziali». Il gruppo consiliare di Ancona chiede, dunque, al Comune «se siano stati svolti gli opportuni controlli di legalità sui fiducianti e sulla provenienza del capitale sociale versato di 500mila euro, attesi i rapporti societari tra “Inerti Esino srl e “Cava Mancini & C di Socci Romana sas”, ora trasformatasi nella società “Cave Fabriano e Gualdo” srl».

«Anche se i lavori sono terminati lo scorso anno – spiega la Diomedi – in questi giorni le buche sono sotto gli occhi di tutti e i cittadini si chiedono perché gli asfalti durano solo uno o due anni. C’è evidentemente qualcosa che non funziona». «Oltre all’inosservanza delle leggi e al mancato controllo – dichiara il consigliere Andrea Quattrini – c’è un tentativo di ostruzionismo da parte dell’amministrazione nei confronti di chi scopre la verità, come già successo per l’Uscita a Ovest. Non abbiamo ancora ricevuto una risposta alla nostra interrogazione e, visto che sul sito del Comune, nell’apposita sezione Amministrazione trasparente, c’è solo il verbale di aggiudicazione, abbiamo depositato una richiesta di accesso per acquisire i vari documenti, ma ancora non ci è stato consentito accedere agli atti».

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