Ancona-Osimo

Valmusone, la Cna interroga gli amministratori pubblici sul calo delle partite Iva

Oggetto dell’incontro i dati problematici relativi alla consistenza delle imprese negli ultimi 10 anni, indagine condotta dal Centro Studi sistema Cna regionale

Le nuove luci a Osimo
Osimo

OSIMO – La Cna di zona Sud di Ancona ha incontrato gli assessori alle attività produttive Glorio (Osimo) e Foria (Castelfidardo) e il vicesindaco Pighetti (Loreto). Oggetto dell’incontro i dati problematici relativi alla consistenza delle imprese negli ultimi 10 anni, indagine condotta dal Centro Studi sistema Cna regionale. Il dato principale analizzato è il sensibile calo delle partite Iva che ha colpito le tre città della Valmusone. Nella città fidardense rispetto al 2022 le imprese calano di 68 unità e rispetto al 2014 le imprese passano da 1.634 a 1.518 (meno 116 pari al 7,10 per cento). Nel comune di Loreto la perdita di imprese in 10 anni è pari a meno 106 (meno10,68) ma rispetto al 2022 la perdita risulta la più bassa di zona con un meno 27 (pari al meno 2,96 per cento). Il calo di imprese nella città mariana è più omogeneo, distribuito su più anni, rispetto a quello drastico di Castelfidardo e Osimo.

Gli interventi

Dopo la presentazione dei dati di Andrea Cantori e Andrea Cecconi (segretario e presidente della Cna di zona Sud) è stato il turno dei rappresentanti istituzionali. Michela Glorio ha detto: «I dati sono in linea con la realtà che vediamo tutti i giorni. Il covid ha rappresentato una sorta di spartiacque che ha aperto questa emorragia di imprese. Il comune di Osimo, però, durante il periodo pandemico ha sostenuto le imprese concretamente: sono stati stanziati 700mila euro di contributi forfettari a fondo perduto. Non solo: abbiamo ripetuto la stessa operazione durante la crisi energetica. Inoltre nel centro storico abbiamo sostenuto i dehors, abbiamo investito negli eventi con il Natale spendendo più di 200mila euro e i concerti. Purtroppo la standardizzazione delle attività rappresenta un problema: se non c’è qualità o artigianalità nei prodotti che si offrono si fa fatica poi a crearsi il mercato».

Sergio Foria ha rilevato: «La giunta sta cercando di valorizzare il centro storico con il processo di pedonalizzazione. Un cambiamento forte che abbiamo realizzato creando nuovi parcheggi e cercando di non penalizzare la viabilità. Il tentativo è creare un luogo ospitale per invogliare i fidardensi a fare una passeggiata in centro. Sul lato delle imprese anche Castelfidardo ha incentivato l’insediamento nel centro storico con contributi a fondo perduto, contributo che nel 2024 sarà di 500 euro al mese per un anno per le attività che si insediano nel centro storico. Anche sul lato bio, venendo quindi incontro alla crisi degli agricoltori, il comune vuole sostenere questa attività qualificante del territorio che risponde alla grande domanda di sostenibilità con un contributo di duemila euro ad impresa».

Nazzareno Pighetti ha affermato: «Stiamo vivendo un periodo storico drammatico, il covid ha accelerato alcune dinamiche. Vi sono aziende che hanno chiuso perché non avevano un ricambio generazionale oppure perché il prodotto non aveva più mercato. Nonostante questo vi sono però alcuni lati positivi: la ristorazione a Loreto, rispetto agli altri comuni, registra un valore positivo. Questo grazie anche a un milione e 300mila turisti che hanno visitato Loreto l’anno scorso. E’ vero che 10 anni fa avevamo quattro milioni di turisti, ma purtroppo il covid ha messo fortemente alla prova il settore. Negli ultimi due anni la nostra giunta ha molto lavorato per riprenderci dalla pandemia e concentrarci in particolare sul turismo estivo, cercando di ritornare ai numeri pre covid».

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