Ancona-Osimo

Vallone di Offagna, i residenti: «Il Consorzio ripulisca il fiume o si rischia l’esondazione»

Al centro delle polemiche, il Consorzio di bonifica delle Marche. Secondo i residenti, il fiume del Vallone di Offagna non viene curato a dovere. Un ristoratore: «Per colpa dell'esondazione, ho perso 3mila euro di incassi»

La foto è stata scattata sabato mattina e mostra l'ingresso dell'agriturismo sommerso dall'acqua

ANCONA – «Al Vallone di Offagna, il torrente rischia l’esondazione ogni volta che c’è una bomba d’acqua. Il Consorzio di bonifica delle Marche ripulisca il fondale». È questo l’appello che lanciano alcuni residenti di Offagna, una frazione di Ancona al confine col comune di Osimo.

In questa zona, nello scorso fine settimana, è esondato il fiumiciattolo che costeggia gran parte dei campi, delle attività commerciali e delle abitazioni. Tanta la paura e anche qualche danno economico, come spiega Gianni Accardo, titolare del casale “Il gallo bianco”: «Tra sabato e domenica, ho dovuto disdire 110 coperti. Stimo di aver perso circa 3mila euro» – dice.

«Da un po’ di tempo – evidenzia – ogni volta che si verificano piogge torrenziali, il fiume esonda. E non è la prima volta che io, a causa dell’impercorribilità del ponte che congiunge i miei terreni con la Provinciale, sono costretto a disdire le prenotazioni dei clienti. Anche domenica mattina, sono rimasto chiuso per spalare 50 centimetri di fango. Sabato, neppure riuscivo a prendere la spesa in macchina o a raggiungere gli animali, che si trovano sulla salita».

L’ingresso dell’agriturismo, dopo la bomba d’acqua di sabato mattina (11 dicembre)

In queste zone, ogni terreno è collegato alla strada da un ponte, che, in caso di forti piogge, «viene sommerso dall’acqua. L’anno scorso, sempre in questo periodo, un’auto è stata trasportata in un fosso dalla ferocia dell’acqua» – fanno sapere dall’agriturismo.

La soluzione? «Il Consorzio di bonifica delle Marche, a cui paghiamo una tassa annuale, dovrebbe periodicamente ripulire il fondale del torrente. Invece, sono anni che non vediamo nessuno. Così – prosegue Accardo – sul fondale del fiume si accumulano detriti e sporcizia, il livello dell’acqua si alza e le piogge facilitano l’esondazione».

Sabato mattina (11 dicembre), una mamma (che chiede l’anonimato, ndr) racconta di non aver «potuto accompagnare sua figlia a scuola. Non me la sentivo di attraversare la strada – dice – non potevo uscire di casa». Anche la donna rincara la dose sul Consorzio regionale: «In mezzo al torrente, è persino cresciuto un albero: la manutenzione va fatta, non possiamo farla noi cittadini a nostre spese».

Il terreno di un’abitazione a Offagna: «C’è acqua ovunque. Pulite il fondale del fiume»

Della manutenzione di quel fiumiciattolo dovrebbe appunto occuparsi il Consorzio: «Ho mezzo ettaro di campo circondato quasi interamente dal torrente, che nei giorni scorsi lo ha sommerso – evidenzia la signora. Fortunatamente, la mia casa è sopraelevata, ma altre abitazioni rischiano l’allagamento».

«Basterebbe poco per ripulire quel fiume – sostengono i cittadini. Noi paghiamo la tassa e abbiamo diritto a questo servizio. Invece, in caso d’emergenza, non c’è neppure il numero verde. La situazione, sabato, era più allarmante di sempre, con le strade inondate. E se in quei momenti – si chiede – qualcuno, dentro casa, avesse avuto bisogno di soccorso?». Ora, la parola passa al Consorzio do bonifica delle Marche.

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