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Univpm, Ateneo dorico terzo in Italia per la Terza missione e undicesimo per la Ricerca. Il rettore Gregori: «Risultati molto lusinghieri» – VIDEO

L'Università Politecnica delle Marche si conferma sempre più un'eccellenza nel panorama nazionale e internazionale. A testimoniarlo i dati dell'ultima Valutazione della Qualità della Ricerca condotta per conto del Miur

Da sinistra Germani, Iacobini, Gregori, Raffaeli e Mariani

ANCONA – Con il terzo posto a livello nazionale per la terza missione e l’undicesimo per l’impatto della ricerca, l’Università Politecnica delle Marche si conferma sempre di più una eccellenza nel panorama nazionale e internazionale. I risultati della Valutazione della Qualità della Ricerca (periodo 2015-2019) realizzata dall’Agenzia Nazionale di Valutazione delle Università e della Ricerca per conto del Mur (Ministero della Ricerca) sono stati illustrati oggi nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta al Faculty Club ad Ancona, alla presenza del professor Gian Luca Gregori rettore Univpm, di Alessandro Iacopini direttore Generale Univpm, della professoressa Nadia Raffaelli e del professor Paolo Mariani referenti Unvipm per la Ricerca, oltre che del professor Michele Germani referente Univpm per la Terza Missione.

Per ciò che riguarda la Terza Missione, l’Università Politecnica delle Marche è risultata terza in Italia, dietro soltanto ai Politecnici di Torino e di Milano. Un risultato straordinario come ha evidenziato il rettore Univpm Gian Luca Gregori: «I risultati sono molto lusinghieri in tante aree, e questo ha degli effetti benefici in termini di risorse» e citando il terzo posto sul panorama nazionale per la Terza Missione, evidenzia che si tratta di «un risultato positivamente sorprendente». «Il tema della ricerca è fondamentale – osserva -: non si può fare didattica di qualità se non si ha dietro una ottima ricerca che determina poi la terza missione». Secondo Gregori «c’è una connessione fra queste aree, strettamente integrate».

Le attività di Terza Missione dell’Ateneo dorico sono state focalizzate sia sulla collaborazione con il mondo imprenditoriale che sulla valorizzazione delle attività scientifiche dei ricercatori ma anche su azioni che hanno inciso positivamente sulla società civile, ha spiegato il professor Michele Germani, il quale tra le attività valutate positivamente quelle svolte dall’ufficio per il Trasferimento Tecnologico dal quale sono sfociati più di 50 spin-off universitari, molti dei quali diventati vere e proprie aziende, 155 brevetti, soprattutto a carattere internazionale, frutto delle attività dei ricercatori universitari, e la formazione con il Contamination Lab di 400 persone tra studentesse e studenti su come si può fare impresa.

E la connessione con il mondo imprenditoriale è visibile in molte delle iniziative condotte dall’Ateneo, tra le quali il professor Germani ha ricordato la costituzione delle Piattaforme Regionali Collaborative per la Ricerca ed il Trasferimento Tecnologico, cofinanziate dalla Regione Marche, un ambiente fisico per favorire la collaborazione tra ricerca e impresa negli ambiti della medicina, della manifattura e dei materiali.

Università Politecnica delle Marche

Un’attività per la quale la Politecnica delle Marche ha ottenuto ben tre dei 13 finanziamenti in Digital Innovation Hub Europei, erogati dalla Commissione Europea all’Italia, grazie ai quali verrà potenziata la sinergia tra Università e Imprese, con l’Ateneo tra i principali proponenti. Tra le collaborazioni stabili con imprese di primo piano, attive in ambito internazionale, la Politecnica delle Marche vanta quelle con Electrolux, Whirlpool, Ferrero, Ferrari, Ducati, ma anche “campioni” locali quali Biesse, Tod’s, Lube Industries, Fileni, Loccioni, PoltronaFrau, Angelini, Santoni.

Sul fronte della ricerca Univpm si è piazzata all’11° posto a livello nazionale, forte di oltre 12mila pubblicazioni, un 38,2% grazie a collaborazioni internazionali, il 38% nazionali e il 20,9% istituzionali: metà delle pubblicazioni ha riguardato tematiche legate agli obiettivi di sviluppo sostenibile. Inoltre dal 2018 al 2021 sono sati finanziati 109 progetti di ricerca internazionali per circa 21 milioni di euro e 79 i progetti finanziati da Ministeri, Istituti e Agenzie nazionali e regionali per oltre 14 milioni di euro.

L’Ateneo dorico macina successi sul fronte del ranking, ovvero del piazzamento dell’università nelle classiche internazionali in rapporto con le altre università: nel 2021 l’Academic Ranking of World Universities ha inserito Univpm nella fascia 501-600 su 2.000 Università censite, con un miglioramento di 300 posizioni rispetto all’anno precedente. Un avanzamento non di poco conto. Inoltre per il Times World University Rankings l’Ateneo dorico è nella fascia 601-800 delle migliori 1.224 Università al mondo, mentre per il QS World University Rankings è al 290esimo posto a livello mondiale per quanto concerne la ricerca, su oltre 5.500 Università. Infine per il CWTS Leiden Ranking (un ranking annuale delle Università basato esclusivamente su indicatori bibliometrici) la Politecnica delle Marche si piazza al 273esimo posto a livello mondiale, su 1.224 Università classificate come migliori nel pianeta.

Per quanto concerne i dipartimenti di eccellenza, l’Università Politecnica delle Marche ne vanta 7 su 12, classificato come eccellenze dall’Anvur su una graduatoria di 350 Dipartimenti di 58 università statali italiane: i Dipartimenti avranno tempo fino al 16 settembre per presentare un progetto di sviluppo per il quinquennio 2023-2027 e partecipare alla selezione che vedrà solo 180 Dipartimenti ammessi ad un finanziamento.  

La Politecnica delle Marche spicca anche sul fronte dell’occupazione dei laureati, come dimostrano i dati Almalaurea presentati oggi nel Rapporto 2022 relativo alla Condizione occupazionale dei laureati. Nel report, in cui vengono analizzati 660 mila laureati di 76 Università italiane, emerge che per i laureati triennali Univpm a un anno dalla laurea, il tasso di occupazione è dell’83,7% (la media nazionale è pari al 74,5%), così come per i laureati di secondo livello ad un anno dalla laurea (il tasso di occupazione si attesta all’83,7% su media nazionale del 74,6%). Guardando ai dati occupazionali dei laureati Univpm di secondo livello a cinque anni dal conseguimento del titolo, l’occupazione registra una impennata e si attesta al 96,6% su una media nazionale dell’88,5%.

Un momento della presentazione dei dati

I nuovi corsi

Nel corso della conferenza sono stati presentati anche i nuovi corsi dell’Ateneo. La nuova programmazione dell’offerta formativa vede 6 i nuovi corsi per l’anno accademico 2022-2023, di cui tre in lingua inglese.

I nuovi corsi di laurea triennale sono: “Digital Economics and Business”, in lingua inglese, “Ingegneria dell’informazione per Videogame e Realtà Virtuale” e “Ingegneria per la sostenibilità industriale” con sede a Pesaro e in collaborazione con l’Università di Urbino.  Per rispondere alle sfide che l’evoluzione tecnologica ed i sistemi digitali in questi ultimi decenni hanno richiesto anche al mondo sanitario, il Corso in “Medicine and Surgery (Medicine & Technology)”, in lingua inglese e in fase di approvazione ministeriale, si ripropone di offrire un percorso formativo con una forte integrazione tra medicina e ingegneria, discipline già presenti all’UNIVPM.  Oltre alla laurea in Medicina, con ulteriori 30 crediti, il corso permette di acquisire anche la laurea in ingegneria biomedica. I nuovi Corsi di Laurea Magistrali sono: “Green Industrial Engineering” in lingua inglese, con sede a Pesaro e in collaborazione con l’Università di Urbino e “Scienze della Nutrizione e dell’Alimentazione”.

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