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“Tutti uniti contro il muro”: catena umana in spiaggia contro le barriere di Rfi

Domenica 23 giugno il litorale di Falconara e quello di Palombina Nuova diventeranno simbolo della battaglia contro il progetto delle Ferrovie. Intanto oggi il Comitato “No al muro, Sì al mare di Falconara” ha consegnato al sindaco Signorini altre mille firme, arrivate a quota 9mila

FALCONARA MARITTIMA – Un muro umano contro quello progettato da Rfi. Domenica 23 giugno, a partire dalle 11, il litorale di Falconara e quello di Palombina Nuova, fino al ponte di Collemarino, diventeranno simbolo della battaglia contro le barriere antirumore che Rfi vorrebbe realizzare lungo la linea ferroviaria per abbattere l’inquinamento acustico. Cittadini, amministratori comunali, operatori balneari e associazioni di promozione turistica si danno appuntamento in spiaggia per prendersi per mano e dire “No al muro, Sì al mare”.

La manifestazione “Tutti uniti contro il muro” è stata presentata questa mattina dagli organizzatori: il comitato “No al muro, Sì al mare di Falconara” insieme al comune di Falconara, con il sostegno del consorzio Falcomar che raccoglie gran parte degli operatori balneari falconaresi e della Pro Loco Falconamare. All’iniziativa sono stati invitati gli amministratori di tutti i Comuni costieri interessati dalle barriere, i parlamentari eletti nelle Marche, i comitati di cittadini che si sono costituiti anche fuori regione per contrastare l’opera, associazioni sportive e culturali, ma i veri protagonisti saranno i cittadini, che saranno invitati a tenersi per mano in una catena umana lunga 4 chilometri e mezzo, dalla spiaggia di Villanova fino al ponte di Collemarino, un tratto lungo il quale la barriera fonoassorbente di Rfi avrebbe un impatto devastante. L’opera, infatti, per gli organizzatori «oltre ad avere riflessi negativi sull’ambiente e sul valore degli immobili che si affacciano sui binari, creerebbe un danno paesaggistico perché separerebbe anche visivamente le città della costa dal mare» e proprio per questo è stata scelta la spiaggia per mandare un segnale concreto.

Tra le condizioni per partecipare alla manifestazione, quella di indossare una maglietta bianca per identificare in modo omogeneo la linea formata dai manifestanti, un muro umano da contrapporre a quello metallico progettato dalle Ferrovie. La richiesta rivolta alle istituzioni di livello nazionale e a Rfi è di individuare soluzioni alternative per abbattere l’inquinamento acustico dovuto al passaggio dei treni: a spiegarlo saranno gli organizzatori, che utilizzeranno gli altoparlanti dell’arenile per dare istruzioni ai partecipanti e per sensibilizzare tutti sui motivi del “No al muro”.

Paolo Baldelli e Stefania Signorini

«Con la manifestazione del 23 giugno – ha detto il sindaco Stefania Signorini – vogliamo dare ancora visibilità a questa battaglia, che ci ha visto muovere in due direzioni: verso i sindaci degli altri territori coinvolti dall’opera, con l’evento clou del consiglio comunale aperto del 15 febbraio a Falconara, e verso i cittadini, con cui è stata avviata una fortissima collaborazione che si è tradotta in queste 9mila firme raccolte. Sono orgogliosa del fatto che la battaglia sia partita da Falconara e altrettanto orgogliosa dei cittadini, che si sono uniti in un comitato e si sono dimostrati molto attivi. Solo uniti si raggiungono risultati che all’inizio sembravano impossibili, ma abbiamo dimostrato che ci sono margini per combattere fino in fondo questa battaglia. Chi ha proposto questo muro deve prendere coscienza che le conseguenze deleterie avranno come vittime principalmente i cittadini, persone che tutti i giorni vivono il territorio».

Oggi, in occasione della presentazione dell’evento, i rappresentanti del comitato falconarese hanno consegnato al sindaco Stefania Signorini altre mille firme raccolte (arrivate a 9mila) e la maglietta con il logo del nuovo coordinamento regionale dei comitati “No al muro, Sì al mare”, guidato da Paolo Baldelli. «La questione riguarda tutta la regione – ha detto Baldelli – e in tutte le Marche sono state raccolte 20mila firme». «Il Comitato invita tutti i cittadini a partecipare – ha aggiunto Luigi Galatello, portavoce di “Sì al muro, no al mare di Falconara” – e, prima ancora, a diffondere l’iniziativa con amici e parenti. Chi vuole mettersi a disposizione per supportarci nell’organizzazione dell’evento può contattarci attraverso la nostra pagina FacebookNo al muro, Sì al mare di Falconara“. Dobbiamo essere tanti perché la politica nazionale, che deve decidere di modificare e riscrivere una legge apposita, deve sentire forte il nostro “No” al muro e allo stesso modo capire quanto teniamo al nostro territorio comunale e regionale». Galatelli ha sottolineato che «non siamo contrari a ridurre il rumore. Siamo contrari alle barriere, ma siamo favorevoli a ridurlo con soluzioni alternative».

Da sin. Carlo Rossi, Luigi Galatello, Paolo Baldelli, Stefania Signorini, Clemente Rossi, Alessandro Filippetti

«Un ruolo fondamentale – ha detto il Sindaco – è quello della Regione, che ha raccolto il mio invito e ha convocato tutti i Comuni per il 28 giugno e che può farsi promotrice di una proposta di legge per prevedere altre soluzioni contro l’inquinamento acustico dovuto alla ferrovia». «Questo è un momento cruciale per il nostro territorio: o decolla, o declina – ha commentato l’assessore all’Urbanistica Clemente Rossi –. Tutti i cittadini devono sentirsi coinvolti nella battaglia, che non riguarda solo chi vive lungo la ferrovia. Occorre maggiore consapevolezza».

Anche Alessandro Filippetti, presidente del Falcomar, ha espresso la sua contrarietà alle barriere antirumore: «Come Falcomar ci siamo opposti da subito a questo progetto inadeguato per le città costiere, dove la linea passa a pochi metri dalle spiagge. Le barriere sarebbero un danno gravissimo per la vocazione turistica della città, nella quale noi operatori crediamo». «Come realtà di promozione turistica del territorio – ha sottolineato Carlo Rossi, presidente della Pro Loco Falconamare – non potevamo non sostenere questo evento e ci mettiamo a disposizione anche in futuro nel supportare la battaglia».

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